Demolito l'ospedale dello scandalo a Ceccano, ora i lavori per la nuova Rems

Demolito l'ospedale dello scandalo a Ceccano, ora i lavori per la nuova Rems
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Lunedì 26 Agosto 2019, 15:28
«Ora la città ha riacquistato decoro e dignità». Il sindaco di Ceccano, Roberto Caligiore, esulta per l'abbattimento dell'ospedale incompiuto, l'imponente scheletro di cemento armato che sorgeva sulla collina che sovrasta una delle strade d'ingresso alla città fabraterna, via Fabrateria Vetus. Ora al suo posto sarà realizzata la nuova Rems. Si tratta del modello di residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza che ha sostituito gli ospedali psichiatrici. In città, al momento, ce n'è una provvisoria in via Marano: è qui che da tempo vengono accolti i detenuti (una ventina i posti diposnibili) affetti da disturbi mentali e ritenuti socialmente pericolosi e che più avanti. Per loro, ultimata la costruzione dell'immobile nello stesso sito in cui sorgeva il nosocomio mai completato, ci sarà una nuova sistemazione.

Quello che nascerà, secondo il progetto esecutivo redatto, sarà un complesso più piccolo, con aree e spazi esterni dedicati. Ad occuparsi della demolizione, iniziata alla fine del luglio scorso e conclusa il 19 agosto, è stata la ditta Edil Moter di Roma, incaricata dall'Asl di Frosinone. Si è partiti con il primo stralcio, che ha riguardato appunto lo smantellamento dei quattro piani dell'edificio per un importo pari a circa 237mila euro. Per la nuova Rems sono stati stanziati 6,2 milioni, di cui 4,7 per i lavori: sarà composta da due moduli, ciascuno da 20 posti letto. L'approvazione del progetto esecutivo, con contestuale invio della delibera in Regione, risale al febbraio dello scorso anno.


Il primo cittadino di Ceccano, che ha seguito costantemente gli interventi eseguiti a cavallo tra i mesi di luglio e agosto, quando è stata buttata giù l'ultima porzione di fabbricato ha pubblicato un posto sul proprio profilo Facebook: Diciannove agosto 2019 giorno storico: la fine del mostro», collezionando quasi mille like. All'indomani della conclusione dei lavori, ha spiegato: «Sono fiero che ciò sia avvenuto durante il nostro mandato elettorale. Da tempo, da troppi anni, la città chiedeva che quel blocco di cemento, rimasto così a lungo, venisse eliminato. L'alternativa, d'altronde, era soltanto una: ospitare la nuova sede della Rems, sicuramente meglio di continuare a vedere l'ingresso della nostra città imbruttito da una mega incompiuta». Poi ha aggiunto: «Adesso, secondo il cronoprogramma, in 120 giorni si dovrà procedere alla bonifica e alla messa in sicurezza dell'area, dopodiché inizierà la fase che porterà all'apertura del cantiere per la costruzione della Rems».
 
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