Sassaiola allo stadio, adesso è scontro tra le società/Nuovo video

Sassaiola allo stadio, adesso è scontro tra le società/Nuovo video
di Marco Barzelli
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Giovedì 6 Aprile 2023, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 12:19

 «Non è stata la nostra tifoseria a provocare gli incidenti a fine partita». Lo sostiene la società Roccasecca Terra di San Tommaso in riferimento alla sassaiola scoppiata domenica scorsa allo stadio "Dante Popolla" in trasferta con il Ceccano calcio 1920. Oltre dieci feriti e cinque denunciati, ormai a rischio di Daspo (Divieto di accesso agli eventi sportivi) e ripresi nei video acquisiti da polizia e carabinieri per identificare le altre persone coinvolte. Se quella ordinaria sta facendo il suo corso, la giustizia sportiva si è già espressa ed è stata di fatto clemente. Ci si aspettava una pesante squalifica del campo e multe ben più salate di quelle arrivate: 800 euro per il Ceccano e 600 per il Roccasecca. Il sodalizio presieduto da Federico Rossini, però, intende però difendere l'intera "Brigata Roccasecca 07": «Quanto accaduto e riportato a titoli cubitali dalla stampa e dai social - recita una nota ufficiale - ci fa esprimere la nostra più sentita solidarietà e il massimo sostegno ai nostri indomiti supporters». Questa, a ruota, la versione della società sportiva: «Il settore riservato a noi ospiti è stato bersagliato da pietre, bottiglie, ceramiche scardinate dai servizi pubblici. L'atteggiamento dei locali è stato ingiurioso e infamante, lontano anni luce dalla passione roccaseccana, considerata anche la nutrita presenza di donne e bambini». Donne e bambini che, come la maggioranza dello stadio, ha assistito a una guerriglia urbana tra ultras di entrambe le sponde calcistiche. «Non compete a questa dirigenza stabilire cosa poteva essere evitato e in che modo - conclude la società -. Ci limitiamo a esaltare la grandezza della "Brigata Roccasecca 07", che in quindici anni di tifo organizzato, oltre a essere sempre attiva e presente anche nel sociale, ha sempre tenuto alto il nome della nostra città».

È quanto rivendicano direttamente anche gli ultras ceccanesi della Curva Nord, che però sono da tempo in aperta contestazione contro il presidente Gianluca Masi. Quest'ultimo, dal canto suo, fa presente ora che «il Ceccano calcio 1920 è profondamente contrariato anche dal Roccasecca Terra di San Tommaso, perché cinquanta loro sostenitori sono entrati senza pagare il biglietto, già incappucciati e in assetto da guerriglia, quindi con le peggiori intenzioni». Fa discutere la nota del Roccasecca, condivisa anche via social con un post commentato anche dall'ex dirigente societario Enzo Iacovella. «Vorrei tanto capire - ha scritto - come mai i tifosi, se così gli vogliamo individuare, avevano le chiavi del cancello che divideva i supporter ospiti. In questo caso chi ha dato le chiavi? Sappiamo tutti come vanno custodite, ad ognuno la sua Responsabilità, a buon intenditore poche parole». Parole indigeste per il presidente ceccanese Masi: «Il cancello è stato aperto a calci, non di certo con le chiavi. Peraltro, erano presenti gli uomini della Digos - dichiara -. Qui si difende l'indifendibile anziché stigmatizzare».
Marco Barzelli
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