Sono state riaffidate alla zia due sorelline di Cassino, che lo scorso anno erano state prese in carico dai Servizi sociali «che senza preavviso né autorizzazione con uno stratagemma le avevano portate in una Casa famiglia». La decisione, riferita dallo studio legale Miraglia, è stata adottata dal tribunale per i minori di Roma che ha valutato come il forzato allontanamento ha solo ulteriormente traumatizzato le bambine. «Siamo felici di questa vittoria – commentano l’avvocato Miraglia, legale della zia, e la professoressa Palmieri, consulente tecnico di parte – che ha visto il Tribunale accogliere le nostre ragioni e ritenere inopportuno e sbagliato il forzato allontanamento di queste bambine, per questo presunto e pretestuoso “eccesso di possesso” che sarebbe stato esercitato dalla zia nei loro confronti, quando invece si trattava di affetto e di cure amorevoli da parte di una zia premurosa».
Il tribunale ha ha nominato un tutore provvisorio al posto del sindaco della città e affidato le bambine, che ora hanno 10 e 12 anni, alla zia «considerata anche la difficoltà dei Servizi sociali nel gestire una vicenda familiare così complessa, come dimostrato anche dalle scelta intempestiva del collocamento in casa famiglia senza alcuna autorizzazione formale». Per questo motivo l'avvocato riferische che «valuterà la richiesta di risarcimento dei danni da parte dei servizi sociali».