Aggredì carabinieri in borghese in un bar, ma viene assolto: i militari mostrarono il tesserino dopo l'aggressione

Protagonista un 30enne che venne arrestato ad Amaseno per resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale

Aggredì carabinieri in borghese in un bar, ma viene assolto: i militari mostrarono il tesserino dopo l'aggressione
di Pierfederico Pernarella
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Domenica 19 Novembre 2023, 16:13 - Ultimo aggiornamento: 16:14

Aggredì due carabinieri durante un'operazione in borghese in un bar e venne arrestato, ma per il giudice non aveva commesso un reato perché i militari si erano qualificati con il tesserino dopo il parapiglia. Assolto un 30enne di Villa Santo Stefano che era accusato di resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale. La sentenza è stata emessa venerdì scorso dal giudice monocratico del tribunale di Frosinone.

I FATTI

I fatti a metà del luglio scorso.

Nel bar che si trova nella piazza centrale di Amaseno entrano due persone che non si erano mai viste prive. Hanno un fare sospetto, si guardano intorno con un fare insolito ed un certo punto incrociano lo sguardo di uno degli avventori: il 30enne di Villa Santo Stefano. Il giovane, che forse un tipo tranquillo non deve essere, non gradisce quel modo di fare. Risponde con un'occhiataccia e con un atteggiamento aggressivo chiede: «Ma che vi guardate?». I due avventori, in primo momento, hanno cercato di far finta di niente, con la speranza che l'altro lasciasse stare. Il 30enne invece ha insistito e a brutto muso è andato contro di loro.

A quel punto i due clienti, capendo che le sue intenzioni erano tutt'altro che pacifiche, gli hanno detto: «Guardi lasci stare, siamo carabinieri». Il 30enne però non ha voluto saperne: «Ma quali carabinieri, non ci credo». Quindi li ha spintonati in maniera violenta, rivolgendo contro di loro offese e minacce. Soltanto a quel punto i due avventori, vedendo che la situazione era ormai fuori controllo e temendo per la propria incolumità, si sono qualificati tirando fuori il tesserino. Per il trentenne quindi è scattato l'arresto per resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale.

LA SENTENZA

Venerdì scorso il giovane di Villa Santo Stefano, difeso dall'avvocato Nicola Ottaviani, è comparso davanti al giudice monocratico del Tribunale di Frosinone. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna ai 6 mesi di reclusione, ma il giudice ha accolto la tesi difensiva concludendo l'imputato non ha commesso un reato perché i carabinieri si sono qualificati in maniera formale, mostrando il tesserino, solo dopo l'aggressione. Quindi il 30enne, nei fatti, non aveva reagito ad un pubblico ufficiale, ma contro un privato.
 

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