Abusi sessuali sulle pazienti disabili, condannato a tre anni: l'uomo stava scontando i domiciliari in una clinica

I fatti nel 2021 in una struttura sanitaria privata della provincia di Frosinone

La sentenza del tribunale di Frosinone
di Marina Mingarelli
3 Minuti di Lettura
Sabato 13 Gennaio 2024, 07:27 - Ultimo aggiornamento: 07:45

Violenza sessuale su alcune pazienti disabili che si trovavano degenti in una clinica in Ciociaria, 63enne condannato a tre anni e tre mesi di reclusione. Questa la sentenza pronunciata ieri mattina del collegio penale del tribunale di Frosinone presieduto da Francesco Mancini.

I fatti risalgono al 2021 quando a seguito di un aneurisma cerebrale l'uomo che si trovava agli arresti domiciliari per una serie di reati era stato trasferito nella struttura sanitaria per poter effettuare delle sedute di riabilitazione. In clinica nessuno aveva badato più di tanto a quell'uomo paraplegico che non disdegnava di essere galante con il personale infermieristico. Ogni volta che si trovava alla presenza di qualche donna iniziava con un corteggiamento velato. Invece è poi emerso che il portatore di handicap aveva violentato almeno tre pazienti disabili. Da qui la richiesta di rinvio a giudizio che ha portato l'uomo sotto processo.

Le vittime si sono costituite parte civile con il curatore speciale Silvia Latini, tramite gli avvocati Giovanna Liburdi e Antonella Liberatori che fa parte dell'associazione "Insieme per Marianna".

LA DIFESA

L'avvocato difensore aveva chiesto per il suo assistito una perizia psichiatrica in quanto precedentemente era stato affetto da psicosi.

Ma i consulenti che si sono occupati del caso, hanno dichiarato l'imputato capace di intendere e di volere. La vicenda è venuta fuori in piena pandemia quando in clinica era vietato l'accesso dei familiari. Una delle vittime si era confidata con il curatore speciale Silvia Latini. Al legale la donna aveva raccontato quello che il 63enne l'aveva costretta a fare dopo che era entrato di soppiatto nella sua camera.

A detta della paziente gli abusi sessuali erano iniziati già alcuni mesi primam ma ad aggravare la posizione dell'imputato il fatto di aver approfittato della condizione fisica delle donne. Sapendo che queste erano affette da gravi problemi fisici e psicologici, dopo averle palpeggiate, le costringeva ad avere rapporti sessuali. Tra le sue vittime una paziente che era stata ricoverata a seguito di un ictus cerebrale che l'aveva semiparalizzata e che le aveva anche tolto l'uso della parola. In quelle condizioni era facile per l'uomo sottoporre la vittima a qualsiasi tipo di violenza fisica. Stesso copione per un'altra paziente affetta da sclerosi multipla e tetraplegia ricoverata da tempo nella clinica.

Il 63enne avrebbe approfittato anche della condizione di una ragazza ricoverata presso la clinica affetta dalla sindrome di Down con deficit cognitivo.

La paziente che aveva cercato di ribellarsi, avrebbe riferito di essere stata palpeggiata. Secondo l'accusa l'uomo sapeva molto bene che le vittime, viste le loro condizioni di salute, non avrebbero potuto assolutamente ribellarsi. Da qui l'aggravante di aver abusato della loro condizione di inferiorità fisica e psichica. Ieri mattina è arrivata la sentenza di condanna
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA