La nuova e la prima Giulietta dell'Alfa Romeo

Alfa Romeo prepara il grande rilancio
La Giulietta Sprint rilucida la storia

di Sergio Troise
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BALOCCO - “Il futuro appartiene a chi ha un grande passato”. E’ lo slogan scelto dall’Alfa Romeo per il lancio della nuova Giulietta Sprint, versione un po’ speciale della compatta berlina due volumi nata nel 2010, alla quale è stato concesso il privilegio di appropriarsi del nome di uno dei modelli più importanti della storia del marchio.

La prima Giulietta Sprint del 1954 è stata infatti la capostipite di un’intera classe di automobili e uno dei prodotti emblematici del Made in Italy. Quando uscì, con la firma di Nuccio Bertone, le vendite superarono le più rosee aspettative, e quel successo immediato favorì lo sviluppo della gamma, con l’arrivo della berlina, della affascinante Spider (firmata Pininfarina), delle Ti, della SS e delle Zagato a coda tronca e tonda. Dalla Sprint in poi, la Giulietta è stata insomma una autentica icona, in grado di conquistare non solo il favore del pubblico ma anche numerosi successi sportivi, su strada e in pista. La Sprint del 1954, del resto, introdusse il mitico bialbero 4 cilindri 1.3 in alluminio poi utilizzato su tutte le Giulietta successive, mentre la Giulietta degli anni 70 (meno fortunata ma non meno interessante dal punto di vista tecnico) introdusse per prima, nel ’77, il sistema transaxle, con motore anteriore e cambio al retrotreno.

La Giulietta Sprint di oggi, in verità, non ha molto in comune con la progenitrice: quella era una coupè 2+2, questa è una compatta per famiglia a 5 porte e 5 posti. “Ma il fil rouge che le unisce è lo spirito sportivo, rimasto intatto per 60 anni”, ha tenuto a sottolineare Luis Carl Vignon, responsabile del marchio Alfa per i mercati Emea, sottolineando come sia stato enfatizzato il legame tra passato e presente organizzando negli show room sparsi per l’Italia l’esposizione della nuova Giulietta Sprint accanto ad un modello storico procurato dai collezionisti del Riar, il Registro Italiano Alfa Romeo che cura la conservazione del patrimonio storico del marchio. Se non bastasse, lo spot Tv che imperversa sui nostri schermi mette insieme la Giulietta di ieri e quella di oggi, e l’accoppiata è stata riproposta anche al Salone dell’auto d’epoca di Padova.

La nostalgia, però, non c’entra. “L’obiettivo – spiega il manager francese al quale Marchionne ha affidato l’incarico di tener vivo lo spirito (e i conti) dell’Alfa in attesa che scatti il tanto atteso piano di rilancio - è creare una nuova generazione di alfisti. E siamo già sulla buona strada – fa notare Vignon - visto che l’età media dei nostri clienti è di 44 anni, la più bassa nella classe semi premium”.

Giovani e meno giovani attendono però i modelli di nuova generazione, quelli destinati anche al mercato americano, a cominciare dalla Giulia e dal tanto chiacchierato Suv. “L’investimento di cinque miliardi di euro è la garanzia che il progetto è una realtà concreta, reale – dice Vignon -. Si sono create le condizioni per realizzare otto nuovi modelli tra il 2016 e il 2018 e arrivare al traguardo delle 400.000 unità/anno. Con l’Alfa 4C – aggiunge - abbiamo dimostrato ciò che sappiamo fare in materia di hi-tech, disponiamo del know-how di Ferrari e Maserati e abbiamo la possibilità di realizzare una famiglia di nuovi prodotti su una piattaforma comune, senza andare incontro a costi eccessivi e rilanciando i valori della sportività tipica dell’Alfa, a cominciare dalla riscoperta della trazione posteriore”.

In attesa della svolta, l’Alfa punta dunque sulla Giulietta appena lanciata sul mercato nella nuova versione Sprint. A distinguere la nuova Alfa è lo stile sportivo, accentuato da nuovi cerchi in lega da 17” (a richiesta da 18”), vetri posteriori oscurati, finiture in carbon look negli interni, particolari antracite lucidi negli esterni, minigonne, paraurti posteriore ridisegnato con tanto di estrattore aerodinamico sotto, scarichi maggiorati e pochi altri dettagli. Negli interni, spiccano i sedili rivestiti in tessuto e alcantara con cuciture rosse e logo sui poggiatesta; di serie il volante con rivestimento in pelle e cuciture rosse, mentre la plancia e i pannelli porta sono caratterizzati, come detto, da una raffinata finitura in tinta carbonio. La dotazione è piuttosto ricca: comprende sensori di parcheggio posteriori, cruise control, climatizzatore automatico bizona. Inoltre la Sprint propone il nuovo dispositivo multimediale Uconnect con touch-screen da 5 o 6,5 pollici integrato nella plancia. In entrambi i casi sono previsti l’interfaccia Bluetooth, connettore Aux-in, porta Usb e comandi vocali. In più, il dispositivo da 6,5 pollici è dotato di navigatore satellitare con mappe in 3D, indicazioni progressive sul percorso e funzione vocale per inserire l’indirizzo.

Sotto al cofano della Giulietta Sprint debutta il MultiAir 1.4 Turbo benzina. Un propulsore elastico e potente (150 cv) che, abbinato al cambio manuale a 6 marce, è in grado di spingere fino a 210 km/h (ove consentito), con accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,2 secondi. Apprezzabili anche i livelli di efficienza: nel ciclo combinato il consumo è di 5,7 l/100km e le emissioni di CO2 si fermano a 131 g/km. Ciò è reso possibile anche da un nuovo sistema elettro-idraulico che controlla direttamente l’aria mediante le valvole di aspirazione, senza l’utilizzo della farfalla.

Al volante ci si sente subito a proprio agio, grazie alle precise regolazioni del sedile e del volante. Come sulle altre Giulietta della gamma, la ricerca del compromesso tra comfort e sportività privilegia il primo, con un ottimo assorbimento delle asperità stradali e un retrotreno che non crea problemi. Il manettino con tre possibilità di scelta influisce relativamente, mentre si fa apprezzare lo sterzo preciso e diretto, che agevola gli inserimenti in curva. Nel misto l’auto limita coricamenti eccessivi e contiene bene il sottosterzo assicurando una tenuta di strada impeccabile, ma – sia chiaro - anche nella versione Sprint la Giulietta resta pur sempre una trazione anteriore adatta ad un uso quotidiano. In sintesi guidare una Sprint è un’esperienza piacevole, ma la sportività sta più nell’immagine che non nei contenuti.

In gamma anche le motorizzazioni 1.4 MultiAir Turbo benzina 170 Cv (con cambio automatico a doppia frizione Alfa TCT) e i turbodiesel 1.6 JTDM 105 cv, 2.0 JTDM 150 cv e 2.0 JTDM 175 cv (anche quest’ultimo con la trasmissione automatica Alfa Romeo). A completare l’offerta, il propulsore 1.4 Turbo Gpl da 120 cv, che abbina prestazioni di buon livello con il rispetto dell’ambiente e costi di gestione ridotti. I prezzi della nuova Giulietta Sprint partono da 25.900 euro.


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Martedì 28 Ottobre 2014 - Ultimo aggiornamento: 13-12-2014 17:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA