Come utilizzare i proventi
L'ipotesi dell'esecutivo è di aumentare i benefici per l’acquisto della prima casa a favore degli under 36, il cui bonus è già stato prorogato fino a settembre. La paura però è soprattutto per i mutui variabili (un terzo di quelli totali). A fine luglio la Bce ha alzato per la nona volta quest'anno i tassi di interesse dal 4 al 4,25%. E gli effetti nel nostro Paese si vedono. A marzo 2023, secondo un'analisi di Fabi, il totale delle rate non pagate da quasi un milione di famiglie italiane ha sfiorato i 15 miliardi di euro. In Italia le famiglie indebitate sono circa 6,8 milioni. Oltre la metà (3,5 milioni) ha un mutuo sulla prima casa.
In testa alla classifica dei finanziamenti in difficoltà c'è la Lombardia (2,6 miliardi di euro), seguita da Lazio (2 miliardi) e Campania (1,4 miliardi). L'ipotesi al vaglio sarebbe anche quella di usare questi fondi per "aiutare" le banche a rinegoziare i mutui a tasso variabile, come già fanno alcuni istituti di credito, allungandone la scadenza. Oppure di aumentare la platea di coloro che possono passare dal tasso variabile a quello fisso, possibilità prevista dall'ultima legge di bilancio, a certe condizioni, solo per chi ha un reddito Isee fino a 35mila euro.
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