In questa situazione, sottolinea Confcommercio, è evidente che il Governo deve sostenere in particolare queste componenti della filiera turistica adottando misure sugli ammortizzatori sociali, senza aggravi di costo per le imprese, e sull'accesso al credito, ma anche interventi fiscali e di contributi a fondo perduto parametrati alle perdite subite. A fare le spese dell'escalation degli indici epidemici e delle restrizioni, non sono solo i numeri dei turisti ma anche il tipo di viaggio scelto, in buona sostanza la spesa, che è l'elemento più sensibile per l'economia del sistema Paese. A Natale 6 intervistati su 10 sono stati fuori casa al massimo per 2 giorni senza uscire dalla propria regione, mentre solo il 5% è andato all'estero. Dati in linea per quanto riguarda la lunghezza della vacanza anche a Capodanno, quando però chi farà vacanze di quattro giorni o più - 4 su 10 - andrà anche fuori regione. Resta comunque basso il dato sulla previsione dei viaggi all'estero: 8% tra Capodanno e Epifania, contro valori che normalmente, in questo periodo, andavano oltre il 20%. In questa situazione, la possibile ripresa del turismo si sposta all'estate 2022, tra piu' di 6 mesi e a quasi 30 dall'inizio della crisi. Tour operator e agenzie di viaggio, evidenzia Confcommercio, sono in ginocchio, fermi da ormai due anni, alberghi e ristoranti rischiano un nuovo crollo per le prenotazioni cancellate a causa della recrudescenza del Covid. Confcommercio chiede con forza e urgenza la proroga della cassa integrazione concessa alle attività ferme a causa dell'emergenza sanitaria, in scadenza il prossimo 31 dicembre, almeno fino al mese di giugno, la decontribuzione per il reinserimento lavorativo per il comparto del turismo organizzato che conta almeno 40mila dipendenti e composto da un'alta percentuale di micro imprese con meno di cinque dipendenti, che non hanno dunque alcun altro strumento a tutela dei livelli di occupazione, e indennizzi certi e immediati per le discoteche, le sole a pagare le conseguenze alla nuova emergenza pandemica con la chiusura per decreto.
La crisi Covid sta impattando sempre di più sull'intera filiera turistica con migliaia di imprese che rischiano realmente la chiusura soprattutto alberghi, tour operator e agenzie di viaggio. Le risorse messe in campo finora dal Governo non sono sufficienti, sono necessari e urgenti piu' sostegni, la proroga della cassa integrazione e adeguate moratorie fiscali. Non è pensabile un'economia italiana senza il traino fondamentale del turismo". Lo ha dichiarato il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli.
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