"Siamo profondamente consapevoli che la nostra decisione della scorsa settimana di acquistare un carico di greggio russo da raffinare in prodotti come benzina e diesel non era quella giusta e ci scusiamo - ha affermato il CEO Ben van Beurden - Come abbiamo già detto, impegneremo i profitti dalle limitate quantità rimanenti di petrolio russo che elaboreremo a un fondo dedicato" per aiutare il popolo ucraino".
"Le nostre azioni fino ad oggi sono state guidate da continue discussioni con i governi sulla necessità di distaccare la società dai flussi energetici russi, pur mantenendo le forniture energetiche - ha aggiunto - Le odierne minacce di fermare i flussi dei gasdotti verso l'Europa illustrano ulteriormente le scelte difficili e le potenziali conseguenze che dobbiamo affrontare mentre cerchiamo di farlo".
L'annuncio odierno segue la decisione di porre fine al suo coinvolgimento nel progetto del gasdotto Nord Stream 2 e uscire dalle sue partnership azionarie con Gazprom e entità correlate, inclusa la sua partecipazione del 27,5% nell'impianto di gas naturale liquefatto Sakhalin-II, la partecipazione de 50% in Salym Petroleum Development e nell'impresa energetica Gydan.
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