Il marchio, che produce occhiali a buon mercato strizzando l'occhio a giovani e giovanissimi, «arricchirà il nostro
portafoglio» con «un business innovativo e in rapida crescita, incentrato su ecommerce, D2C e omni-channel, focalizzato sugli Stati Uniti, che restano per noi un mercato chiave», ha commentato l'ad del gruppo italiano, Angelo Trocchia. Safilo «rappresenta un enorme passo avanti per Blenders» consentendole di «raggiungere un mercato ancora più ampio», ha dichiarato Fischer.
Lo shopping è piaciuto anche alla Borsa dove Safilo, che finanzierà l'operazione con risorse proprie e prestiti, incluso uno da 30 milioni di euro erogato da Hal, è balzata del 2,11% a 1,45 euro. Per gli analisti di Fidentiis l'acquisizione «ha senso» permettendo al gruppo controllato dal fondo olandese Hal di rafforzare la sua presenza negli Usa e incrementare le proprie competenze digitali e social. «Si tratta di un'iniziativa di crescita interessante» anche per Equita, che però ritiene che «il tema principale» del gruppo sia «la gestione della ristrutturazione della capacità manifatturiera italiana».
Fra due giorni Safilo presenterà infatti il piano industriale 2020-2024. In quella sede verrà alzato il velo sugli esuberi con cui il gruppo intende far fronte alla fine della licenza sul marchio Dior con Lvmh, in scadenza a fine 2020. I sindacati temono centinaia di esuberi su un migliaio di dipendenti, in gran parte concentrati nel sito di Longarone (Belluno) dove il 70% della produzione è proprio legata al marchio Dior.
L'acquisizione sarà finanziata tramite disponibilità di cassa e linee di credito, e tramite un finanziamento da parte di Multibrands Italy, azionista di riferimento di Safilo, controllato da Hal Holding, per un importo di 30 milioni di euro, che verrà erogato in prossimità del closing dell'operazione.
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