«Non è corretto continuare ad affermare - sostiene - che si sta avviando un processo di delocalizzazione di Pernigotti
all'estero o che Pernigotti cessi di esistere come marchio. Chi reitera questo pensiero commette un errore, rischiando di falsare un dibattito di per sé legittimo, come quello sul Made in Italy, in un momento complesso dove è il tempo a essere cruciale».
La richiesta di Colombini, secondo cui il blocco attuato dai dipendenti in queste settimane «rende ancora più complicata la gravità della situazione», è quella di «ristabilire un clima più pacato intorno a Pernigotti, nel pieno rispetto della vertenza e di tutti i soggetti coinvolti». «Solo attraverso un dialogo costruttivo - conclude - si potrà affrontare la situazione e individuare quelle soluzioni che possano permettere di continuare a produrre a marchio Pernigotti in Italia».
Tuttavia il presidio dei lavoratori davanti allo stabilimento continua e un tir è stato bloccato all'ingresso.
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