Secondo il 69% dei lavoratori, però, i percorsi scolastici e universitari attuali sono inadatti a superare il disallineamento tra competenze richieste e competenze disponibili. Commenta Donato Iacovone, Ad di EY in Italia e Managing Partner dell'Area Mediterranea, «dalla ricerca Swg emerge che l'83% di imprenditori e manager e il 74% degli italiani credono che per un giovane il lavoro sia il migliore strumento di formazione.
La formazione è il fattore chiave. Adottare un sistema di vera alternanza scuola-lavoro consentirebbe di rispondere alle esigenze formative della persona e aiuterebbe le università a stabilire un collegamento più stretto con il mondo del lavoro». «Rafforzare il dialogo tra questi due mondi - osserva - è cruciale per il nostro Paese. Solo così riusciremo a garantire l'avvicinamento dei talenti all'azienda, a sostenere la loro crescita lungo tutto il percorso professionale e a creare i leader di domani». (segue) (Val/Addnkronos) ISSN 2465 - 1222 06-OTT-19 12:13 NNNN LAVORO: STUDIO, PER 57% SCOMPARIRÀ TRADIZIONALE MA SCUOLA NON PREPARA A CAMBIAMENTO (3) = (Adnkronos) - Lavoratori e manager divergono sulle priorità per favorire la crescita delle persone: mentre i manager ritengono più importante investire sui talenti (48% contro il 20% dei lavoratori), i lavoratori pensano che occorra investire in formazione (30%) e migliorare i sistemi di welfare aziendale (31%). Inoltre, la grande maggioranza dei lavoratori (82%) ritiene che per aumentare la produttività sia determinante curare le condizioni di lavoro dei dipendenti. A fronte di queste aspettative, le aziende italiane non sembrano attualmente in grado di valorizzare il proprio capitale umano: lo pensa il 70% sia dei manager sia dei lavoratori. Offrire ai lavoratori nuovi modelli formativi, nuovi servizi di welfare aziendali e maggiore flessibilità, come ad esempio luoghi di lavoro meno rigidi e più smart, è fondamentale per aiutarli a porsi al centro dei processi in corso invece di rimanerne ai margini.
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