Mps cede crediti deteriorati per 1,8 miliardi

Mps cede crediti deteriorati per 1,8 miliardi
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Lunedì 30 Dicembre 2019, 10:15 - Ultimo aggiornamento: 21:04
Monte dei Paschi di Siena prosegue con l'azione di pulizia del bilancio e mette a segno tre operazioni per la cessione complessiva di 1,8 miliardi di euro di crediti deteriorati. Gli accordi si sommano ai precedenti già conclusi nei mesi scorsi e portano a circa 3,8 miliardi di euro i non-perfoming exposures (Npe) complessivamente ceduti dal gruppo nel corso dell'anno.

La cessione dei crediti deteriorati arriva all'indomani del rinvio della presentazione all'Ue del piano di dismissione della quota del Mef in Mps. La Commissione europea e il ministero dell'Economia e delle Finanze, su richiesta delle autorità italiane, hanno concordato di «posticipare all'inizio del 2020 la presentazione del piano di dismissione della partecipazione del Ministero nella Banca Monte dei Paschi, alla luce e in linea con l'interlocuzione in corso in merito a un'operazione di derisking della banca».

Con la cessione complessiva dei deteriorati il gruppo Mps il target Npe ratio si attesta a circa 12,5%, raggiungendo con due anni di anticipo l'obiettivo del 12,9% previsto dal piano di ristrutturazione a fine 2021. La conclusione degli ultimi tre accordi di cessione rappresenta un «ulteriore e significativo passo avanti - è scritto nella nota di Mps - nel processo di accelerazione del derisking previsto dal piano di ristrutturazione 2017-2021 e nel rispetto degli impegni presi con la Commissione Europea».

Le tre operazioni portate a termine riguardano in particolare una operazione di cessione pro-soluto di crediti non performing (Npl) per circa 1,6 miliardi di euro a illimity Bank. Le altre due operazioni riguardano complessivi circa 0,2 miliardi di euro per la cessione pro-soluto di crediti Utp prevalentemente secured verso clientela corporate di Banca Mps e Mps Capital Services.
 
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