Il gruppo Hti chiude il 2022 tornando a superare la soglia del miliardo di fatturato. L'azienda di Vipiteno, attiva nel settore degli impianti a fune (con i marchi Leitner, Poma, Bartholet ed Agudio), dei battipista (Prinoth e Jarraff), dell’innevamento programmato (Demaclenko e Wlp) e dell’energia eolica (Leitwind), segna un nuovo record raggiungendo quota 1 miliardo e 303 milioni di ricavi. In aumento anche gli investimenti in ricerca e sviluppo, che varcano la soglia dei 35 milioni, mai così alti in passato, e quelli in beni strumentali, che raggiungono quota 28 milioni. Hti può contare su 4.300 dipendenti distribuiti tra i 20 siti produttivi, 84 filiali e 144 punti vendita e service sparsi nel mondo.
«Il risultato raggiunto è in linea con la missione che anima il nostro agire quotidiano: una crescita sostenibile del nostro gruppo. E per garantirla ormai da anni ci muoviamo lungo un percorso che si caratterizza con valori come innovazione, diversificazione, internazionalizzazione e sostenibilità, potendo fare affidamento su collaboratori eccezionali», sottolinea Anton Seeber, alla guida del Gruppo dal 2016.
A contribuire alla forte crescita sono state anche le recenti acquisizioni dell’azienda statunitense Jarraff (macchine per il taglio degli alberi) e della svizzera Bartholet (nel settore funiviario) così come le importanti risposte arrivate dal mercato statunitense che ha fatto registrare un record di nuovi impianti funiviari.
Il 2022 è stato caratterizzato fra l'altro anche dall’inaugurazione della più lunga funivia urbana d’Europa a Tolosa, dalla realizzazione del secondo prototipo di battipista a idrogeno e dall’ingresso sul mercato del primo battipista elettrico.
Guardando al 2023 sono in procinto di concludersi, e quindi pronti a entrare in funzione entro l’estate, tre grandi progetti funiviari, dalla seconda linea del Mexicable 2 nello Stato di Città del Messico, alla seconda linea della funivia urbana di Santo Domingo e infine l’Alpine Crossing, l’attraversata funiviaria delle Alpi ai piedi del Cervino che collegherà 365 giorni all’anno la Svizzera all’Italia.