La Consob ha approvato il prospetto presentato per la quotazione in Borsa e l'offerta resterà aperta dall'1 al 10 ottobre. L'operazione riguarderà 87 milioni di azioni pari al 30% del capitale con un prezzo che rientra in una forchetta tra 2,50 e 3,70 euro per azione. Ferretti, che ha come azioni Weichai group con l'86% e Piero Ferrari, figlio di Enzo Ferrari, con l'11%, apre il capitale al mercato per «fare cose nuove e investimenti perché noi non vendiamo sogni ma fatti», ha aggiunto Galassi nel corso della presentazione a Milano dell'offerta per la quotazione in Borsa.
La società punta a fare investimenti per crescere ancora ma pare esclusa l'ipotesi di acquisizioni di nuovi brand perché «abbiamo già 8 marchi ottimi che non si sovrappongono». La strategia del dopo quotazione, invece, vede una crescita di Ferretti, anche attraverso acquisizioni, nel settore dei servizi perché quando ai clienti «offri un pacchetto completo - ha spiegato il manager - il prodotto diventa ancora appetibile».
Investimenti sono previsti anche per completare il portafoglio di yacht e finalizzare quello nuovo delle barche Wally, il marchio acquisito a gennaio scorso, e poi espandere le attività nel campo della divisione sicurezza con pattugliatori veloci. La strategia aziendale prevede anche estendere il brand su altri prodotti, così come ha fatto la «Ferrari negli ultimi anni - ha aggiunto - con un forte ritorno economico e di crescita».
L'arrivo di Ferretti a Piazza Affari in realtà è un ritorno dopo l'esperienza già fatta per due anni e mezzo, dal giugno 2000 al gennaio 2003. E proprio dove aver lasciato la Borsa la società ha fortemente rilanciato la sua posizione finanziaria. Negli ultimi cinque anni, ad esempio, l'ebitda ha visto una forte crescita passando dal rosso di 22 milioni del 2014 al dato positivo del 2018 pari a 53 milioni. L'azienda «ha numeri eccezionali, va benissimo, ha zero debiti ed è in crescita», ha concluso Galassi.
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