Digitalizzazione e innovazione verso Net Zero

Secondo il nuovo rapporto dell’Iea è ancora possibile contenere il riscaldamento globale entro 1,5°C per azzerare le emissioni nel 2050. Una sfida da portare avanti triplicando le rinnovabili globali in sei anni con investimenti da 45 miliardi l’anno

Digitalizzazione e innovazione verso Net Zero
di Francesco Bisozzi
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Venerdì 23 Febbraio 2024, 16:51 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 14:50

Possiamo ancora contenere il riscaldamento globale entro 1.5°C. L’ultimo aggiornamento della storica Roadmap Net Zero dell’Agenzia internazionale per l’energia evidenzia l’importanza però di adottare azioni più audaci e la necessità di instaurare una maggiore collaborazione internazionale. La nuova roadmap stabilisce un percorso globale per mantenere l’obiettivo di 1,5 °C, offrendo un aggiornamento completo del report originale pubblicato nel 2021, che per molto tempo è stato un punto di riferimento per i decisori politici, le industrie, il settore finanziario e la società.

LE TECNOLOGIE

Nella roadmap originale dell’IEA del 2021, le tecnologie non ancora presenti sul mercato erano responsabili di quasi la metà delle necessarie riduzioni di emissioni per raggiungere il traguardo Net Zero entro il 2050. A testimonianza dei progressi fatti in questo campo, peraltro in tempi rapidissimi, questa percentuale è scesa al 35%. Nella versione aggiornata della roadmap si prevede poi una triplicazione della capacità globale di energia rinnovabile entro il 2030. Insomma, il settore dell’energia sta vivendo una fase di cambiamenti significativi e le aziende del comparto sono chiamate a reinventare il loro modello di business per cogliere le opportunità offerte dalla transizione energetica. Secondo Accenture, che guida le imprese in questo processo, per vincere la sfida della transizione energetica è essenziale abbracciare l’innovazione tecnologica e riconoscerle un ruolo fondamentale e trasversale a tutti i settori e i processi coinvolti, dalla produzione al consumo dell’energia. Esiste, infatti, una diretta dipendenza fra la transizione energetica e la digitalizzazione: la “Twin Transformation” è il fattore chiave che fa la differenza e lo confermano le performance ottenute dalle aziende in grado di combinare e coniugare questi due aspetti. Più nel dettaglio, nella visione di Accenture i driver per abilitare questa trasformazione parallela si riassumono nel paradigma delle 5C: competitività, carbonio, connettività, cliente, cultura.

Competitività perché ogni azienda deve saper collegare le proprie performance ai criteri Esg e integrare la sostenibilità digitale nella propria strategia. Connettività perché la capacità di utilizzare gli strumenti digitali per favorire la collaborazione, la trasparenza dei dati e la sicurezza informatica è cruciale. Carbonio: il controllo delle emissioni è indispensabile per migliorare (e monetizzare) progetti sostenibili. Con lo scopo di aiutare le aziende a misurare e ridurre la loro impronta di carbonio, ripensando i modelli di business, nel 2022 Accenture ha acquisito la società di consulenza specializzata Carbon Intelligence. La transizione energetica comporterà inoltre nuovi modelli di user experience (cliente) e richiederà un cambiamento della cultura aziendale, non solo a livello di leadership ma in tutta l’organizzazione (cultura).

L’OBIETTIVO

Tornando alla roadmap dell’IEA, quest’ultima delinea un percorso verso l’obiettivo Net Zero per il settore energetico globale entro il 2050, riconoscendo al contempo l’importanza di promuovere una transizione equa che tenga conto delle diverse realtà nazionali. Le economie avanzate si impegnano a raggiungere il traguardo delle zero emissioni nette in anticipo, in modo che le economie emergenti e in via di sviluppo possano avere più tempo. Nel percorso si prevede di garantire il pieno accesso a forme moderne di energia per tutti entro il 2030, attraverso investimenti annuali di circa 45 miliardi di dollari. Nel nuovo percorso verso il Net Zero, la spesa globale per l’energia pulita passa da 1,8 trilioni di dollari nel 2023 a 4,5 trilioni di dollari all’anno entro i primi anni del decennio 2030. Stando allo scenario aggiornato, l’aumento della produzione di energia pulita, guidato da politiche mirate, ridurrà la domanda di combustibili fossili del 25% entro il 2030, conseguendo una riduzione delle emissioni del 35% rispetto al picco storico del 2022. Entro il 2050, la richiesta di combustibili fossili si abbasserà addirittura dell’80%. 

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