"Non parleremo di alcuna azione militare", ha però precisato rispondendo ad una domanda dei giornalisti. "Ieri ho avuto una serie di telefonate con i ministri polacco, lituano e bielorusso, e anche con il segretario generale delle Nazioni Unite per preparare l'incontro – ha spiegato –. Al ministro bielorusso ho detto che la situazione è inaccettabile e che va risolta fermando il flusso e i voli" di migranti. In mattinata era già arrivato il via libera del Consiglio Ue all'estensione del regime delle sanzioni nei confronti della Bielorussia. La decisione, presa nella riunione dei ministri degli Esteri Ue, permette così a Bruxelles di colpire individui ed entità che organizzano o contribuiscono ad attività del regime di Lukashenko che facilitano l'attraversamento illegale delle frontiere esterne dell'Ue.
"Ci minacciano di sanzioni. Ok, aspettiamo e vediamo. Pensano che io stia scherzando. Che sia una minaccia vuota. Niente del genere. Combatteremo. Abbiamo raggiunto il limite. Non c'è spazio per una ritirata", ha dichiarato il presidente bielorusso Alexander Lukashenko.
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