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Nelle 38 pagine del piano "Banche popolari - potenziali opzioni strategiche", vengono delineati due percorsi alternativi per creare un maxi-polo da 185,9 miliardi di massi gestite, 1.441 sportelli mettendo insieme 17 banche popolari italiane: dalla Sondrio, l'unica quotata (e che sarebbe la meno interessata all'aggregazione) fino alla Banca agricola di Ragusa, istituto che ha un Cet1 doppio rispetto a quello di Intesa Sp ma ha anche un rapporto tra crediti deteriorati e impieghi (Npe ratio) tra i più alti del sistema.I due percorsi prevedono la creazione di una o più Holding cooperative, fusione delle singole banche nella/e Holding e successivo scorporo delle banche reti in forma spa controllate al 100% dalla Holding. Oppure la creazione di una Spa di nuova costituzone - da identificare tra le banche popolari - e conferimento dei rami d'azienda bancari delle banche alla nuova Spa.
Questo in breve il progetto, che Il Messaggero.it è in grado di pubblicare nella sua versione integrale, su cui c'è la forte moral suasion di Bankitalia che ha partecipato al vertice di mercoledì 6 febbraio a Roma, sotto il patrocinio di Assopopolari e l'ausilio tecnico di Kpmg.
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