L'accordo, però, non ha convinto Anpac e Anpav che - al contrario di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl trasporto
aereo - hanno deciso di non firmarlo. L'intesa raggiunta sulla cassa integrazione, comunque, non riesce a frenare la preoccupazione dei sindacati sulle sorti della compagnia, visto che il prossimo 15 ottobre scadrà il termine per la presentazione dell'offerta vincolante e definitiva da parte del consorzio con Ferrovie dello Stato, Atlantia, Delta e Mef. Inoltre, la cigs durerà tre mesi, fino al 31 dicembre 2019, contrariamente a quanto aveva inizialmente previsto l'azienda, perché gli stessi sindacati l'hanno richiesto per ottenere certezze sul rifinanziamento strutturale del fondo di solidarietà del trasporto in scadenza il prossimo dicembre.
Ora al Governo i sindacati di categoria chiedono unitariamente di fare la propria parte: «Assumendosi le responsabilità con un piano di vero rilancio della compagnia, che consenta la piena occupazione e l'avvio del confronto sul rinnovo del contratto nazionale sezione vettori». Una richiesta che sembra combaciare perfettamente con le parole che il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, aveva pronunciato già in mattinata. Il nuovo titolare del dicastero di via Veneto, infatti, punta a essere «l'ultimo ministro dello Sviluppo economico che si occupa di Alitalia» e crede nella necessità di riuscire a cogliere le opportunità del settore aereo «con un rilancio forte della compagnia».
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