Rcs, Della Valle: il prezzo di Cairo non è congruo, io compro non vendo

Rcs, Della Valle: il prezzo di Cairo non è congruo, io compro non vendo
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Aprile 2016, 14:15 - Ultimo aggiornamento: 20:42
Diego Della Valle, azionista di Rcs con il, considera l'offerta di Urbano Cairo inadeguata. Nel giorno dell'assemblea degli azionisti di Tod's, il presidente Della Valle ha affermato: "Noi siamo compratori e non venditori di azioni Rcs».

«Le operazioni possono essere tentate ma poi devono riuscire - riferendosi all'offerta lanciata da Urbano Cairo -. E mi pare di aver capito che il valore dell'operazione non sia congruo e comunque a me non interessa perché le azioni non le devo vendere ma probabilmente le dovrò comprare», ha aggiunto Della Valle.

Su Rcs Della Valle ha sottolineato «due punti. Il primo: noi siamo compratori e non venditori di azioni Rizzoli», ha detto. «Il secondo: Cairo è un amico, ha fatto bene a provarci, è il suo mestiere, quindi non la considero una operazione ostile». «Noi siamo compratori e partner, se così vogliamo dire - ha spiegato - di persone che condividono il mio obiettivo di avere un gruppo editoriale indipendente, e sottolineo indipendente, con un Consiglio che si occupi di ridare valore alle azioni e all'investimento che, nel nostro caso, credo sia il più cospicuo di tutti gli azionisti rimasti».

Quindi ha sottolineato: «A me interessa veder lavorare questo Consiglio che è stato eletto da tutti noi, e sottolineo tutti: hanno presentato un piano che sembra un buon piano, realizzabile. Vedo che i primi risultati sono buoni, quindi mi sento di continuare a credere e appoggiare il lavoro che stanno facendo e mi augurerei, per fine anno, di vedere realizzato quello che l'A.d ha proposto, che è un buon piano che darebbe sicuramente sicuramente un buon valore all'azienda».

Quindi, Della Valle ha puntualizzato: «Gli altri discorsi li reputo un pò folcloristici: chi fa cosa e chi sta con chi... Urbano Cairo fa l'editore di mestiere, si mette in discussione, investe una parte del suo capitale e se ritiene che sia giusto tentare questa operazione ha tutta la mia comprensione. Ovviamente le operazioni possono essere tentante e poi devono riuscire, e mi pare di aver capito che il valore dell'operazione non sia congruo. Ma - ha ribadito - a me non interessa perchè le azioni non le devo vendere ma probabilmente le dovrò comprare».

Intanto, «vediamo cosa succede, i mesi davanti sono lunghi, ognuno ha il diritto di esaminare la questione dal proprio punto di vista, ma toglierei il problema dei due blocchi: per quanto mi riguarda non sto con nessun blocco. Ci sono dei compagni di percorso con cui l'anno scorso abbiamo fatto un patto di qualche giorno per eleggere il consiglio e per dare stabilità alla Rcs, che non ne aveva. A questo punto starei a vedere se quel piano porta dei risultati o meno. Noi continuiamo ad essere indipendenti da tutto e da tutti con un obiettivo che è sempre quello che qualche volta mi ha visto in forte contrasto con altri soci, ma non tutti: quello di dire che abbiamo bisogno di una stampa libera in Italia e di una casa editrice che funzioni; perchè per essere liberi bisogna essere indipendenti».

Con la nomina dell'ultimo cda, aggiunge, «ho insistito che partecipasse con Cairo un suo uomo, perché come editore può portare buone cose». Ora, dopo il lancio dell'offerta di scambio di Cairo su Rcs, «l'esito futuro lo vedremo, saranno i mercati a dirlo. Comunque - sottolinea ancora Della Valle - ritroverete sempre noi azionisti Rizzoli su qualsiasi tipo di programma o progetto purchè ci sia l'intento di avere una casa editrice libera e che finalmente produca dei risultati economici. Di fronte ad una prospettiva come questa siamo prontissimi anche a crescere per tutto quello che serve». In merito infine alle indiscrezioni che girano, all'ipotesi di una fusione con il Sole 24 Ore, Della Valle risponde: «La prima cosa che dico su Rcs è questa, quello che ho detto oggi: tutto quello che non corrisponde a quello che ho detto è fantasia».

Della Valle ha poi affermato che il 2016 «sarà anno importante dopo 16 anni da quotazione, sarà quello che noi consideriamo un turnaround». «Stiamo facendo un piano di gestione straordinaria - ha ricordato il top manager - che dovrebbe farci vedere nel corso dell'anno quella che sarà l'azienda con cui consideriamo di affrontare i prossimi 10. Entro fine anno, ma anche prima, pensiamo di essere apposto, faremo un grande sforzo». «Il mondo del lusso - ha spiegato poi Della Valle - non va benissimo in certe parti del mondo. Erano cose previste nei nostri budget e dobbiamo pensare ad avere un'azienda attrezzata con grandi marchi».  



 
© RIPRODUZIONE RISERVATA