Ue prepara la web tax, le imprese digitali in media pagano solo l'8,5%

Ue prepara la web tax, le imprese digitali in media pagano solo l'8,5%
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Giovedì 21 Settembre 2017, 15:30 - Ultimo aggiornamento: 15:41
La Commissione Ue torna a lavorare sulla "web tax", la nuova imposta che mira a far pagare le tasse anche ai colossi di internet. A pochi giorni dall'Ecofin informale di Tallin, in cui i ministri delle Finanze Ue avevano concordato di "procedere speditamente" per porre fine all'evasione e all'elusione fiscale da parte delle multinazionali del web, Bruxelles ha pubblicato infatti un Comunicato nel quale vengono presentate le sfide che gli Stati Membri devono affrontare e le relative soluzioni da esplorare.

I numeri parlano chiaro, si legge nella nota: l'industria digitale occupa ormai una larga fetta dell'economia con fatturati di gran lunga superiori rispetto ai modelli di business "tradizionali". Eppure, la tassazione media effettiva delle digital company nell'Europa dei 28 è nettamente inferiore. Questo avviene anche perché tali società non rispettano il principio fondamentale secondo cui i profitti dovrebbero essere tassati dove viene creato il valore. La Commissione deve pertanto affrontare innanzitutto due sfide: dove tassare e cosa tassare.

In media, secondo la Commissione, le imprese che hanno un modello di business digitale sul mercato interno sono soggette a un tax rate effettivo nell'Ue dell'8,5%, che è meno della metà rispetto a quelli delle imprese che operano con un modello di business tradizionale (20,9% per le imprese tradizionali domestiche, 23,2% per quelle internazionali); questa disparità si deve al fatto che le imprese digitali si basano in misura rilevante sui cosiddetti asset intangibili, per loro natura difficili da valutare, e beneficiano di sgravi fiscali. 

In secondo luogo, recita il Comunicato, è necessaria un'azione congiunta e non solo a livello europeo. A tal proposito sarà fondamentale il rapporto sulla tassazione dell'economia digitale che l'Ocse presenterà al G20 della prossima primavera. Intanto la Commissione lavorerà al nuovo impianto normativo che dovrebbe essere pronto proprio per la primavera del 2018. "In assenza di adeguati progressi a livello globale, l'Ue implementerà comunque le proprie soluzioni per tassare i profitti delle società che operano nel settore dell'economia digitale", tiene a precisare Bruxelles.
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