La causa di queste gravi perdite è da cercare nel blocco dello spazio aereo, che è iniziato nel giugno del 2017, da parte dell'Arabia Saudita, dell'Egitto, del Bahrein e degli Emirati Arabi. Il blocco ha avuto un impatto sui posti di lavoro del 19% e l'ebitdar si è ridotto di 1,76 miliardi di ryian a 9,714 miliardi. Inoltre sono state perse delle posizioni lavorative nei Paesi che operano il blocco e la società ha dovuto sostituire 18 rotte mature, aprendone 14 nuove. È stato proprio il costo dell'apertura di nuove destinazioni, che ha mandato i conti in rossi.
«Grazie alla nostra robusta pianificazione, a rapidi azioni di fronte alla crisi, alle nostre soluzioni focalizzate sui passeggeri e allo staff dedicato, l'impatto è stato minimizzato e non è stato certamente così negativo come i nostri vicini speravano», ha commentato l'amministratore delegato della compagnia aerea Akbar Al Baker.
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