La Cgil valuterà anche il ricorso in sede europea contro il Jobs Act, sulla base della Carta di Nizza sui diritti fondamentali. «Valuteremo tutte le strade», intanto «abbiamo bisogno di capire come vengono scritti i decreti delegati», dice il segretario generale della Cgil Susanna Camusso.
«La lettura degli articoli 30 e 31 della Carta di Nizza dice che è possibile, ci penseremo, ci proveremo». Intanto, ha proseguito, «Abbiamo bisogno di capire come vengono scritti i decreti delegati, se si decidono nel chiuso delle stanze o se si apre un confronto. Ci sono ancora cose da valutare». Alla domanda se tra le ipotesi c'è anche quella del referendum abrogativo, Camusso a margine di una iniziativa del Silp ha replicato che «c'è tanta strada prima di porsi il tema del referendum».
In precedenza, rispetto all'approvazione del Jobs Act ieri alla Camera ed alla luce della sentenza di oggi della Corte di giustizia europea sui precari della scuola, il segretario generale della Cgil ha affermato che «non è l'approvazione in parlamento che ci ferma rispetto alla scelta di cambiare norme che riteniamo sbagliate».
Poletti Nel 2015 per gli ammortizzatori sociali le risorse in totale arrivano a 2,9 miliardi, ha intanto spiegato il ministro Giuliano Poletti nell'incontro con la commissione Lavoro della Camera sui decreti del Jobs Act. Ai 2,2 miliardi in arrivo in legge di Stabilità vanno infatti aggiunti 700 milioni già stanziati nel Fondo per l'occupazione. «Con la previsione contenuta nella legge di Stabilità di una quantità importante di risorse - ha spiegato Poletti al termine dell'incontro - è possibile fare l'operazione di allargamento» degli ammortizzatori sociali. Il decreto delegato sulla riforma degli ammortizzatori potrebbe arrivare entro l'anno, anche se il primo, ha confermato il ministro, sarà quello sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti.