Confindustria: «Fuga dei giovani all'estero costa 14 miliardi»

Confindustria: «Fuga dei giovani all'estero costa 14 miliardi»
3 Minuti di Lettura
Giovedì 14 Settembre 2017, 11:45 - Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 07:46

I «flussi crescenti di emigrazione» degli under 40, legati alla mancanza di occupazione, producono «una perdita di capitale umano stimata in 1 punto di Pil l'anno». È la stima del Centro Studi di Confindustria (Csc) che spiega come nel «solo 2015, con un picco di oltre 51mila emigrati - dai 21mila del 2008 - la perdita si aggira sugli 8,4 miliardi». A questo si aggiunge «la perdita associata alla spesa sostenuta dallo Stato per la formazione» di giovani che hanno lasciato il Paese, per «5,6 miliardi» dalla scuola primaria all'università, per un totale di «14 miliardi».

L'economia italiana accelera più del previsto e Confindustria rivede al rialzo le stime di crescita. Il Csc ha ritoccato all'insù le previsioni del pil, stimando una espansione dell'1,5% quest'anno e dell'1,3% nel 2018, rispetto al +1,3% e al +1,1% indicati tre mesi fa. Ma avverte: «Queste previsioni potrebbero rivelarsi prudenti». L

Le informazioni disponibili sul trimestre estivo - sottolineano gli economisti di Confindustria - sono limitate per il cruciale settore dei servizi, quelli turistici hanno un'alta valenza stagionale". Le stime del Csc - spiegano - non includono gli effetti della prossima legge di Bilancio perché "non se ne conoscono reale ammontare e composizione. L'esito del 2018, «dipenderà anche dagli incentivi agli investimenti, dalla loro durata effettiva e dalle risorse ulteriori che verranno messe in campo». 

Nel report del Centro Studi dal titolo "Scenari economici" presentato oggi, il deficit scende al 2,1% nel 2017 (dal 2,3% stimato a giugno) e al 2,3% nel 2018 (da 2,4%). Il debito è visto a 132,6% quest‘anno e a 131,8% il prossimo (da 133,2% e 133,7%). Viale dell'Astronomia ha anche trattato la spinosa questione della fuga dei giovani all'estero, legata alla mancanza di lavoro. Un fenomeno che "costa all'Italia un punto di PIL all'anno, circa 14 miliardi di euro". In sette anni - sottolineano gli industriali - si è registrata un'accelerazione impressionante: si è passati dai 21 mila emigrati under 40 del 2008 ai 51 mila del 2015.

Il Centro Studi di Confindustria ha avvertito che «la bassa occupazione giovanile è il vero tallone d'Achille del sistema economico e sociale italiano». Il CSC conferma il tasso di disoccupazione all‘11,2% quest‘anno e vede il 2018 a 10,6% (da 10,7%). Alla fine del biennio gli occupati saranno 160.000 oltre il picco della primavera 2008 anche se sono diminuite le ore di lavoro procapite, spiega il report.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA