Banche fallite, tutela fino a 100mila euro sui depositi

Banche fallite, tutela fino a 100mila euro sui depositi
di Roberta Amoruso
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Venerdì 11 Settembre 2015, 06:17 - Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 09:01
ROMA - Le regole sulle risoluzioni bancarie gestite «in casa» sono in dirittura d'arrivo. L'approvazione in via preliminare di ieri del disegno di legge da parte del consiglio dei ministri è un passo cruciale, per il via alle nuove regole che scatteranno a gennaio. Ma l'ok definitivo dell'esecutivo, in realtà, arriverà soltanto dopo il parere delle commissioni parlamentari. Il tema in questione sono i paletti per gestire le crisi bancarie che prevedono il bail-in, il salvataggio delle banche in difficoltà a spese di azionisti, obbligazionisti e correntisti per la parte eccedente i 100mila euro. L'obiettivo dei paletti Ue è quello di evitare di far pagare ai contribuenti i salvataggi bancari, territorio per la verità sconosciuto per l'Italia che non ha messo un euro nelle banche se non in forma di prestito. Senza contare che la solidità delle banche italiane, rafforzata a colpi di stress test, rende altamente improbabile un fallimento.

GESTIONE INTERNA DELLE CRISI

In ogni caso, la domanda è lecita: cosa cambierà ora? La legge stabilisce una gerarchia precisa e dettagliata degli asset e dei crediti soggetti a svalutazione in caso di salvataggio interno. Ebbene sono esclusi i depositi fino a 100mila euro (e fino ad uguale importo anche i certificati, i libretti di deposito e gli assegni circolari), i covered bond, altri strumenti garantiti e le passività interbancarie con scadenzasotto i sette giorni, oltre ai contenuti delle cassette di sicurezza, i titoli depositati in un conto apposito o i crediti da lavoro.



Ma passiamo agli asset soggetti, invece, a bailn-in. Per le azioni, da sempre esposte alle perdite, non cambia niente. Quanto alle obbligazioni, la questione è più complessa e per questo richiede una «maggiore consapevolezza» da ora in poi da parte degli investitori, come sottolineato più volte dal numero uno di Bankitalia. Saranno coinvolti i bond subordinati, poi i bond senior e a seguire i depositi delle grandi imprese per oltre i 100mila euro, prima di Pmi e persone fisiche con disponibilità sopra i 100mila euro.



Dunque? In definitva, come spiegato all'Adnkronos, da Andrea Beltratti, docente di Economia Finanziaria all'Università Bocconi di Milano e presidente di Eurizon Capital (Intesa SanPaolo) «i cambiamenti riguarderanno principalmente una certa classe di obbligazioni, che le banche usano spesso per fare raccolta». In questo caso, infatti, «si potrà assistere «ad un aumento dello spread per una compensazione del potenziale rischio di credito in più». Certo, «bisogna vedere quanto sarà rilevante quantitativamente», precisa Beltratti, «ma nel breve periodo non cambierà molto». Dunque, «quando le conseguenze sui prezzi saranno più chiare, le banche rifletteranno su come ottimizzare il passivo», è la conclusione.



Anche per le grandi imprese non dovrebbe cambiare molto nel breve. E non sono perchè hanno sempre avuto una certa attenzione alla solvibilità della banca, ma anche perchè si affidano in genere a strumenti evoluti.



In ogni caso Bankitalia può escludere alcuni crediti «sempre che sia effettuato un bail-in su almeno l'8% del passivo», spiega la relazione illustrativa del provvedimento. In questo caso, il fondo di risoluzione può intervenire a coprire il fabbisogno di capitale per non più del 5% del passivo.Funziona così. Bankitalia, incassata l'ok del Tesoro, adotta le misure per tentare il salvataggio della banca in dissesto o per portarla alla liquidazione. Ma oltre al bail-in, Via Nazionale può disporre la cessione a un privato delle azioni; creare una bridge-bank, un ente ponte, a cui cedere attività mantenendo la continuità delle funzioni essenziali; oppure creare una società veicolo (bad bank) a cui cedere in blocco alcuni beni della banca.