La ceo che ha portato la lavanderia di famiglia a diventare l'azienda premiata dal Financial Times

La ceo che ha portato la lavanderia di famiglia a diventare l'azienda premiata dal Financial Times
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Sabato 28 Maggio 2022, 12:30

Da una piccola lavanderia di famiglia a un'azienda che raccoglie premi internazionali e adesso è stata inserita nella classifica del Financial Times che raccoglie le imprese europee con il maggiore tasso di crescita. É la storia di Mycroclean Italia, azienda leader nel settore del lavaggio industriale e della decontaminazione particellare, guidata da Milena Baroni.

La  ceo ha da poco ricevuto il premio Le Fonti Awards come Eccellenza dell’Anno 2022 nell’ambito Healthcare & Pharma DPI ed è entrata  nella FT 1000. «Quella che oggi è una realtà imprenditoriale operante al fianco di comparti produttivi che impongono livelli di contaminazione rigorosamente controllati (come quello aerospaziale, farmaceutico e microelettronico) e che sviluppa soluzioni sostenibili, un tempo era una piccola lavanderia di paese, di proprietà dei miei nonni. – racconta Milena Baroni – Spero che la storia di Mycroclean possa in qualche modo ispirare tutte le donne che vogliono fare impresa senza rinuciare agli affetti. È proprio in famiglia, che ho imparato a riconoscere il valore del gioco di squadra, uno dei pilastri fondamentali della nostra filosfia aziendale, prima da mia madre Betty e poi insieme a mio marito Giacomo Frassica che si occupa della parte commerciale».

L'azienda è stata in prima linea durante la pandemia, quando il tema della decontaminazione degli ambienti e degli indumenti professionali è diventato centrale nel dibattito pubblico: «Di fronte all’emergenza nazionale – dice Milena Baroni – abbiamo mantenuto lucidità nonostante la paura iniziale, perché consapevoli di avere tra le mani gli strumenti per dare un aiuto concreto: avevamo disponibilità di mezzi e competenze consolidate che sono stati di grande aiuto per la collettività. Con un ragguardevole investimento in materiali e risorse, il team ha orientato la produzione verso mascherine certificate ed ecosostenibili perché lavabili fino a 500 volte, passando da una produzione di 50.000 pezzi l’anno a 70.000 a settimana».

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