Svolta alla Sapienza: contro le molestie nuovo Codice di condotta e consigliera di fiducia

La rettrice Antonella Polimeni
di Alessandra Spinelli
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Giovedì 28 Gennaio 2021, 17:38 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 09:23

Molestie, mobbing, ricatti: a essere vittime studentesse, ricercatrici ma anche docenti. E  chi perpetra gli abusi può essere anche all’apice del sistema universitario, personaggi in vista, «intoccabili». Decidere di spezzare questa catena e denunciare sembra in molti casi un’impresa impossibile, ma al di là dei pochi casi denunciati, c’è un enorme sommerso di prevaricazioni, mobbing e adescamenti sessuali. Paura, pudore, omertà vivono così tra aule e corridoi delle Università italiane: solo 35 su 85 hanno la figura della consigliera (o consigliere) di fiducia, ovvero la persona imparziale a cui rivolgersi per segnalare le discriminazioni e gli abusi. Ora però, sotto la guida della nuova rettrice Antonella Polimeni si è mosso anche  il più grande ateneo europeo, La Sapienza di Roma. 

LE REGOLE

Con l'approvazione da parte degli  Organi collegiali dell'Ateneo, diventa effettivo il nuovo “Codice di condotta nella lotta contro le molestie sessuali”, che nomina il Comitato tecnico scientifico sulla Diversità e Inclusione, fissa linee operative per sostenere la parità di genere e fornire assistenza alle vittime di molestie sessuali e istituisce la Consigliera di Fiducia«I processi di inclusione costituiscono il presupposto fondamentale per la riduzione delle disuguaglianze e rappresentano uno dei principi basilari della cultura dell'Ateneo e del diritto allo studio - ha detto la rettrice - . Oggi stiamo dando un segnale forte di concretezza perché garantire i diritti significa dotarsi di strumenti efficaci»

La figura della Consigliera di Fiducia,  prevista dalle risoluzioni del Parlamento Europeo, avrà il compito di accogliere le segnalazioni di studentesse e studenti, ma anche del personale docente e tecnico amministrativo nel suo complesso, e di indirizzare i provvedimenti necessari in ogni singolo caso. Le segnalazioni saranno accolte assicurando il rispetto della privacy dei soggetti coinvolti, sia dei diretti interessati e sia degli eventuali testimoni utili a chiarire le circostanze dell’accaduto. La Consigliera, che durerà in carica 2 anni, sarà nominata dalla Rettrice, su proposta del Comitato Unico di Garanzia e selezionata tra persone esterne all’Ateneo, di adeguata e comprovata competenza ed esperienza, a seguito della pubblicazione di un invito a manifestare interesse all'assunzione dell'incarico. Il Codice appena approvato, oltre a fissare il perimetro dei comportamenti - anche verbali - che ricadono nell’ambito delle molestie, esplicita con chiarezza alcuni principi fondamentali.

I PRINCIPI

«Ogni atto o comportamento che si configuri come molestia sessuale è inammissibile. Le lavoratrici e i lavoratori, le studentesse e gli studenti hanno diritto di essere trattati con dignità e di essere tutelati nella propria libertà personale (…) e hanno diritto di denunciare le eventuali intimidazioni o ritorsioni subite sul luogo di lavoro o di studio derivanti da atti o comportamenti molesti».

Il documento contiene inoltre indicazioni per prevenire il verificarsi di comportamenti configurabili come molestie sessuali, attraverso uno specifico programma di formazione in materia di tutela della libertà e della dignità della persona per promuovere e diffondere la cultura del rispetto. Sempre nell'ottica di dare concretezza al tema dei diritti, Sapienza ha istituito inoltre il “Comitato Tecnico Scientifico sulla Diversità e l'Inclusione”, composto da docenti, personale tecnico amministrativo e da studentesse e studenti, che opererà in stretto contatto con la Governance dell’Ateneo per realizzare piani strategici ed iniziative volte a favorire parità̀ e integrazione e a creare nuovi network in aree di interesse ben delineate. Il Comitato affronterà temi di ambito socio-economico e legati all’accessibilità alle nuove tecnologie; problematiche riguardanti le diverse abilità fisiche, il disagio psicologico e i Bisogni Educativi Individuali; criticità legate alle disuguaglianze di genere e a ogni forma di discriminazione, diretta o indiretta, legata a origine etnica, nazionalità, genere e identità di genere, orientamento sessuale, età, abilità, convinzioni e pratiche religiose, condizioni personali, sociali, economiche e/o di salute.

GENDER GAP

Uno spazio sarà poi dedicato alle tematiche legate al genere, sia in termini di riduzione degli ostacoli alla parità - prevenzione, formazione del personale e campagne di sensibilizzazione - sia in termini di politiche attive. Saranno messi a punto azioni e progetti specifici nelle attività̀ di orientamento in ingresso e in raccordo con le scuole secondarie: l’obiettivo è decostruire gli stereotipi di genere e la segregazione orizzontale di genere, che portano spesso le studentesse a orientare la propria scelta verso facoltà e corsi di laurea ritenuti più̀ “adeguati” al ruolo di genere femminile, piuttosto che verso settori disciplinari tradizionalmente considerati prettamente maschili e in buona parte compresi nell’acronimo STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Il Comitato affronterà inoltre il rafforzamento delle iniziative positive già̀ intraprese in Sapienza in materia di identità di genere come, ad esempio, l'attivazione nel 2018 della carriera alias per le studentesse e gli studenti transgender o gender non-conforming, e i servizi e programmi di prevenzione e intervento contro l'omofobia e le discriminazioni legate al genere e agli orientamenti sessuali.

«Sono particolarmente soddisfatta per quanto è stato approvato dall'Ateneo perché propone strumenti di contrasto a ogni tipo di discriminazione - sottolinea la rettrice Antonella Polimeni - Il mio impegno come Rettrice è per un'università inclusiva ed equa, in cui la capacità di ascolto si accompagni ad azioni concrete e conseguenti. Un approccio che considero premiante e che rafforzerà la comunità Sapienza»”.

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