Le giovani marinaie prendono il largo: «Palombare o fuciliere, tutto è possibile»

Le giovani marinaie prendono il largo: «Palombare o fuciliere, tutto è possibile»
di Valentina Venturi
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Sabato 14 Ottobre 2023, 10:31

Era il 20 ottobre 1999 quando l'Italia con la legge numero 380 dava il via libera alla presenza delle donne nell'Esercito, nell'Aeronautica, nella Marina e nell'Arma dei Carabinieri. Si equiparavano così da subito le carriere maschili e femminili. I primi arruolamenti hanno avuto inizio nel 2000 e la Sottotenente di Vascello della Marina Militare Giulia Sarcia, originaria di Modica, in Sicilia, nasceva proprio il 15 gennaio 2000. Nel corso degli anni sono stati fatti enormi passi avanti riguardo le pari opportunità nelle Forze Armate, tanto che il numero delle donne in Marina, nei diversi ruoli tra Ufficiali, Sottufficiali e Graduati, oggi supera le 2200 unità, rappresentando circa l'8% dell'organico complessivo.
Giulia Sarcia ha da poco concluso il suo percorso formativo nell'Accademia Navale di Livorno conseguendo la laurea magistrale e racconta come «questo passaggio rappresenti solo l'inizio della mia avventura quale membro della Marina Militare».

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I VALORI

La scelta di entrare in questo mondo, la decisione «di far parte del grande equipaggio della Marina è legata ai valori della Forza Armata, nei quali mi rispecchio appieno: si tratta dell'impegno e dell'utilità che si ha nei confronti del prossimo. Oltretutto, il mare è sempre stato un elemento presente nella mia vita, essendo originaria della Sicilia. Ho avuto il pieno appoggio sia della mia famiglia sia dei miei cari, i quali sono molto fieri della divisa che indosso e di tutto ciò che rappresenta. E proprio i valori che mi hanno trasmesso in famiglia sono quelli che ho ritrovato in Marina; la lealtà, l'onesta, il rispetto e la dedizione sono alcune delle qualità necessarie per diventare un buon Ufficiale». L'unione tra altruismo e mare è una passione che caratterizza la crescita individuale di Sarcia che ha deciso di iniziare questo viaggio al largo. «Il desiderio - racconta l'ufficiale - di intraprendere tale percorso, dapprima attraverso l'ingresso alla Scuola Navale Militare Francesco Morosini e, successivamente, attraverso il concorso in Accademia Navale era forte in me. Ho sempre avuto un'immensa ammirazione e stima per chi serve il nostro Paese; ogni giorno far parte della grande famiglia della Marina mi riempie d'orgoglio».
Anche grazie alla sua presenza, quello tra donne e Marina non sembra più un ossimoro, ma una solida verità: «Dopo ventitré anni possiamo affermare che la presenza delle donne in Marina sia la normalità. All'interno della Forza Armata, infatti, non esiste differenza di genere, le donne hanno le stesse garanzie e le stesse prospettive della componente maschile. Oggigiorno le donne sono anche presenti nelle componenti specialistiche, come quella dei sommergibilisti, precluse fino a qualche anno fa».
Tra le tante possibilità di vita per chi sceglie la Marina c'è tra l'altro quella di imbarcarsi sulle navi, su un sottomarino, su un aereo e su un elicottero; è persino possibile diventare palombaro o fuciliere di Marina. Un'idea che non dispiace a Giulia Sarcia perché «la vita a bordo prevede la condivisione di ambienti ristretti in cui uomini e donne convivono, 24 ore su 24, senza alcuna difficoltà. A mio avviso le differenze di genere, caratteriali e psico-comportamentali tra uomini e donne sono una preziosa risorsa, in tutte le aree funzionali».

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LA PROFESSIONE

Giovane, determinata e con un chiaro obiettivo: vivere una vita stimolante e da protagonista, con la consapevolezza che una donna in Marina non sia cosa da poco: «Inutile dire che questa scelta non sia priva di complessità: la professione che ho scelto mi porterà a lavorare in contesti operativi lontani da casa e anche dall'Italia. Tuttavia, è un'esperienza unica e ricca di emozioni. Crescerò insieme a tanti altri giovani con cui poter condividere esperienze irripetibili e con i quali si creeranno legami indissolubili, diventando una professionista del mare».
 

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