Camminavamo tranquillamente tenendo in mano una birra da 33 cl quando, verso mezzanotte e venti minuti, si sono avvicinati quattro agenti in borghese della polizia di stato stazionanti, fino a poco prima, dietro dei cassonetti per i rifiuti. Questi, dopo averci fermato e mostrato i distintivi, ci hanno chiesto i documenti e “candidamente” ci hanno informato che dalla mezzanotte di quella sera stessa era entrata in vigore un’ordinanza comunale che vieta di consumare bevande alcoliche in luogo pubblico e che, per questo, avremo ricevuto una sanzione pari a 150 euro ciascuno. Sottolineo che “l’ora x” era passata da venti minuti. Abbiamo risposto, scusandoci, che non eravamo a conoscenza di questa ordinanza e che non ne eravamo stati informati neppure dal rivenditore delle bevande. Ci siamo anche dichiarati disposti a gettare via immediatamente le bottiglie. Ma non è servito a nulla.
Tengo a precisare e a sottolineare che nessuno di noi era ubriaco (o anche soltanto brillo), che il nostro guidatore non aveva bevuto bevande alcoliche, che il nostro tono di voce era tranquillo e moderato. Gli agenti ci hanno spiegato che l’ordinanza non si preoccupa degli schiamazzi notturni o dell’ubriachezza molesta, ma soltanto di fermare e sanzionare chi, dopo una certa ora, è in possesso di una bevanda che possieda un contenuto alcolico anche minimo.
In questo modo il sorseggiare una birra all’aperto viene equiparato nella sanzione amministrativa (di 150 euro) al passaggio con il semaforo rosso nella violazione del codice della strada.
Nessuno di noi ha mai avuto precedenti penali di alcun tipo, siamo tutti laureati o studenti universitari, abbiamo lavori precari e cerchiamo di costruirci un futuro in questo periodo di crisi. Abbiamo visto quasi compromesse chi le vacanze estive, chi delle spese importanti, per questo “salasso” di 150 euro (che per un giovane precario sono davvero, ma davvero tanti) soltanto per aver passeggiato, inconsapevolmente, con una birra. A 200 metri le strade pullulavano di parcheggiatori abusivi. Ma la polizia non si è curata di loro.
Mi chiedo se questa è la “giustizia”. Mi chiedo se questo è davvero il grave problema che affligge la nostra città, se queste sono le priorità che dovrebbe avere il sindaco di Roma e la sua amministrazione comunale.
Grazie dell'attenzione
Riccardo Eliseo