Face&book, il j'accuse di Travaglio contro Napolitano: «E' come un monarca»

Face&book, il j'accuse di Travaglio contro Napolitano: «E' come un monarca»
di Carmine Castoro
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Martedì 4 Febbraio 2014, 20:23 - Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 16:45
Forse non aveva tutti i torti la conduttrice della serata organizzata giorni fa al teatro Quirino per presentare l’ultima fatica letteraria di Marco Travaglio “Viva il Re!”, in compagnia di Antonio Padellaro e del filosofo Flores d’Arcais, quando diceva, rivolgendosi allo stile del noto giornalista, che sembra quasi un entomologo o uno psicopatologo nel modo di affrontare follie, orrori, ingiustizie e grottesche faune umane all’interno delle malatissime istituzioni del nostro paese. Travaglio, “inchiestista” di razza e fine osservatore dei processi di decomposizione in cui la vita politica nazionale è tristemente incappata nell’ultimo ventennio, sembra avere proprio la lente di ingrandimento di chi studia gli insetti, per metterne in evidenza meglio morfologie e comportamenti, e la saggezza analitica di chi, anche con una certa ironia, non può che avvicinarsi alle anomalie antropologiche del sistema nel quale viviamo immersi per cercare di dipanarne le fosche contraddizioni. Un sistema fatto di maneggioni, corrotti ed evasori di professione, ma che, come più volte sottolineato nei suoi stessi editoriali sul Fatto quotidiano, sono diventati sempre più cannibali, fuorilegge e di un criminale opportunismo. Una mutazione vera e propria, come quella di certi virus letali.



Cosa c’entra in tutto ciò allora la figura di Giorgio Napolitano? Quello che dovrebbe essere un ruolo cardine e super partes di una democrazia parlamentare è stato assorbito nelle stesse logiche deviate? E’ un arbitro o un monarca in pectore? Garante o gabbante? Alle parole vivide di Travaglio un giusto spaccato di risposta.



“Quella che state per leggere non è una biografia. Ce ne sono già fin troppe, una se l’è addirittura scritta lui. Questo è ciò che manca nelle altre. La controstoria del primo presidente della Repubblica che ha concesso il bis, contro lo spirito della Costituzione e contro tutto quello che aveva giurato fino al giorno prima della sua rielezione. Alla veneranda età di ottantotto anni: quando un cittadino non può più guidare l’automobile. Ma lo Stato sì... Qui si racconta il suo lato B, finora – salvo rare eccezioni – ignorato o relegato nel dimenticatoio, alla voce “lesa maestà”. Di cose che non vanno, nella sua carriera e soprattutto nei suoi sette anni e mezzo al Quirinale, ma anche prima, ce ne sono parecchie: pensieri, parole, opere e omissioni. In un altro paese, un paese davvero democratico intendo, se ne discuterebbe liberamente e laicamente. In Italia è come se fosse vietato. Tabù. Non lo è (ancora) per legge: lo è nei fatti... Fra uno strappo oggi, una forzatura domani e un abuso dopodomani, Napolitano è diventato quello che tutti vediamo: il capo dello Stato di Emergenza, di Eccezione e di Necessità, che tutto può, anzi tutto deve... Può un presidente della Repubblica che ha giurato sulla Costituzione – quella vera, quella del 1948 – modificarla progressivamente a sua immagine e somiglianza, e intanto sollecitare continuamente i partiti a riformarla?... In questi anni di democrazia sottovuoto spinto, per mancanza di veri politici e di una vera politica, l’unico disegno politico chiaro e netto è stato ed è il suo. E lui lo persegue con certosina, scientifica, pervicace metodicità”.



Marco Travaglio è vicedirettore del Fatto quotidiano, collaboratore del settimanale L’Espresso e del programma televisivo “Servizio pubblico” di Michele Santoro. I suoi libri offrono una lettura unica di quanto accaduto in Italia negli ultimi decenni. Da “L’odore dei soldi” (con Elio Veltri), “Mani pulite” (con Peter Gomez e Gianni Barbacetto) e “Regime” (con Peter Gomez) fino ai più recenti “Ad personam”, “Colti sul fatto”, “Berlusmonti”, “L’illusionista” (con Pino Corrias e Renato Pezzini) e il dvd+libro “Silenzio, si ruba”. Dopo i successi teatrali di “Promemoria” e “Anestesia totale” è in scena con lo spettacolo “E’ stato la mafia” insieme con Isabella Ferrari.



Marco Travaglio “Viva il Re!”” (Chiarelettere, pagg. 627, euro 16,90)



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