Cosa c’entra in tutto ciò allora la figura di Giorgio Napolitano? Quello che dovrebbe essere un ruolo cardine e super partes di una democrazia parlamentare è stato assorbito nelle stesse logiche deviate? E’ un arbitro o un monarca in pectore? Garante o gabbante? Alle parole vivide di Travaglio un giusto spaccato di risposta.
“Quella che state per leggere non è una biografia. Ce ne sono già fin troppe, una se l’è addirittura scritta lui. Questo è ciò che manca nelle altre. La controstoria del primo presidente della Repubblica che ha concesso il bis, contro lo spirito della Costituzione e contro tutto quello che aveva giurato fino al giorno prima della sua rielezione. Alla veneranda età di ottantotto anni: quando un cittadino non può più guidare l’automobile. Ma lo Stato sì... Qui si racconta il suo lato B, finora – salvo rare eccezioni – ignorato o relegato nel dimenticatoio, alla voce “lesa maestà”. Di cose che non vanno, nella sua carriera e soprattutto nei suoi sette anni e mezzo al Quirinale, ma anche prima, ce ne sono parecchie: pensieri, parole, opere e omissioni. In un altro paese, un paese davvero democratico intendo, se ne discuterebbe liberamente e laicamente. In Italia è come se fosse vietato. Tabù. Non lo è (ancora) per legge: lo è nei fatti... Fra uno strappo oggi, una forzatura domani e un abuso dopodomani, Napolitano è diventato quello che tutti vediamo: il capo dello Stato di Emergenza, di Eccezione e di Necessità, che tutto può, anzi tutto deve... Può un presidente della Repubblica che ha giurato sulla Costituzione – quella vera, quella del 1948 – modificarla progressivamente a sua immagine e somiglianza, e intanto sollecitare continuamente i partiti a riformarla?... In questi anni di democrazia sottovuoto spinto, per mancanza di veri politici e di una vera politica, l’unico disegno politico chiaro e netto è stato ed è il suo. E lui lo persegue con certosina, scientifica, pervicace metodicità”.
Marco Travaglio è vicedirettore del Fatto quotidiano, collaboratore del settimanale L’Espresso e del programma televisivo “Servizio pubblico” di Michele Santoro. I suoi libri offrono una lettura unica di quanto accaduto in Italia negli ultimi decenni. Da “L’odore dei soldi” (con Elio Veltri), “Mani pulite” (con Peter Gomez e Gianni Barbacetto) e “Regime” (con Peter Gomez) fino ai più recenti “Ad personam”, “Colti sul fatto”, “Berlusmonti”, “L’illusionista” (con Pino Corrias e Renato Pezzini) e il dvd+libro “Silenzio, si ruba”. Dopo i successi teatrali di “Promemoria” e “Anestesia totale” è in scena con lo spettacolo “E’ stato la mafia” insieme con Isabella Ferrari.
Marco Travaglio “Viva il Re!”” (Chiarelettere, pagg. 627, euro 16,90)
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