Il vangelo secondo Pullman
Il nuovo testamento in forma di favola

Il Cristo Pantocratore in un'icona
di Philip Pullman
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Giovedì 2 Settembre 2010, 16:53 - Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 23:49
ROMA (2 settembre) - Quando l’angelo si ripresent, Cristo si trovava a Gerico. Seguiva Ges e i suoi discepoli diretti a Gerusalemme in occasione della Pasqua. Ges alloggiava nella casa di uno dei seguaci, mentre Cristo aveva preso una stanza in una locanda poco distante. A mezzanotte usc per usare la latrina e, quando rientr, si sent una mano sulla spalla, e all’istante cap che si trattava dello straniero.



«Ormai gli avvenimenti incalzano» disse lo straniero. «Dobbiamo parlare di una cosa importante. Conducimi nella tua stanza».

Entrati che furono, Cristo accese la lampada e radunò le pergamene che aveva scritto.

«Signore, cosa ci fai con queste pergamene?» chiese.

«Le porto in un posto molto sicuro».

«Le rivedrò mai? Potrebbe esserci bisogno di modificare e correggere le annotazioni, alla luce di quanto ho appreso sulla verità e la storia».

«Non mancherà l’occasione. Non temere. Ma adesso dimmi di tuo fratello. Com’è il suo umore mentre si avvicina a Gerusalemme?»

«Pare sereno e sicuro di sè, signore. Non mi sembra cambiato di una virgola».

«Parla di quello che, secondo lui, potrebbe accadergli lì?».

«Dice solo che il Regno arriverà molto presto. Forse quando lui sarà nel tempio».

«E i discepoli? Il tuo informatore come sta? E’ ancora vicino a Gesù?»

«Direi che la sua è la posizione migliore. Non è né il più vicino né il favorito - Pietro, Giacomo e Giovanni sono gli uomini con cui Gesù si confida di più - ma tra i seguaci il mio informatore è sicuramente in posizione intermedia. I suoi resoconti sono esaurienti e attendibili. Ho fatto delle verifiche».

«A un certo punto dovremmo pensare di ricompensarlo. Ma adesso voglio parlarti di una difficoltà».

«Sono pronto, signore».



«Io e te sappiamo che affinché il Regno prosperi, c’é bisogno di un corpo di uomini, e anche di donne, Ebrei e Gentili; seguaci fedeli, sotto la guida di uomini saggi e autorevoli. E a questa chiesa - possiamo chiamarla chiesa - serviranno uomini di formidabili poteri organizzativi e di profondo acume intellettuale, sia per concepire e sviluppare la struttura del corpo, sia per formulare le dottrine che lo terranno unito. Uomini del genere esistono, e sono pronti. La chiesa non difetterà né di organizzazione né di dottrina».

«Ma tu ricorderai, mio caro Cristo, la storia di Abramo e Isacco. Dio metteva duramente alla prova il suo popolo. Quanti sono gli uomini che oggi sarebbero pronti a comportarsi come Abramo, disposti a sacrificare il figlio perché glielo ordina Dio? Quanti sarebbero come Isacco, pronti a obbedire al padre, a porgergli le mani per farsi legare, a immolarsi sull’altare, e attendere tranquillamente il coltello nella serena certezza di ciò che è giusto?».

«Io lo farei» ribattè prontamente Cristo. «Se è ciò che Dio vuole, io lo farei. Se fosse per servire il Regno, sì, lo farei. Se fosse per servire mio fratello, sì, sì, lo farei».



Lo disse con entusiasmo, perché sapeva che questo gli avrebbe offerto la possibilità di fare ammenda per aver fallito nella guarigione della donna malata di cancro. Lui era stato di poca fede, non lei; le aveva parlato con durezza e lei aveva provato vergogna.

«Tu sei devoto a tuo fratello» disse lo straniero.

«Sì. Tutto quello che faccio è per lui, anche se lui non lo sa. Ho plasmato la storia apposta per rendere più grande il suo nome».

«Non dimenticare quello che ti ho detto la prima volta che ci siamo parlati; il tuo nome brillerà di uno splendore eguale al suo».

«Dubito».

«Certo, ma potrebbe esserti di confronto sapere che altri lo pensano e si stanno adoperando perché sia così».



«Altri? Ci sono altri oltre te, signore?»

«Una legione. E succederà, non temere. Ma prima di andarmene, voglio chiedertelo di nuovo: capisci quanto sia necessaria la morte di un uomo per la sopravvivenza di molti altri?»

«No, non lo capisco, ma lo accetto. Se questa è la volontà di Dio, la accetto anche se mi è impossibile comprenderla. La storia non dice se Abramo e Isacco avessero capito quello che dovevano fare, ma loro non esitarono a farlo».

«Ricorda le tue parole» disse l’angelo. «Parleremo di nuovo a Gerusalemme».

Prima di andarsene con le pergamene, baciò Cristo sulla fronte.
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