In mezzo circa quattrocento eventi (tra presentazioni, dibattiti, reading) all’insegna dell’impegno civile, dell’attenzione all’ambiente e alle nuove forme di comunicazioni, le tre costellazioni intorno a cui ruota il Festivaletterature di Mantova, alla diciassettesima edizione.
Forte degli oltre centomila visitatori, la rassegna mantovana si conferma la più internazionale d’Europa per il ricco palinsesto.Una sinfonia di voci e di sguardi da ogni parte del mondo che punta molto sulla letteratura europea (con Almudena Grandes e Mathias Enard) e sudamericana e al suo momento di grande vivacità su cui è organizzato un focus (con il cubano Leonardo Padura Fuentes, la messicana Angeles Mastretta, l’argentino Andrés Neuman e il brasiliano Ronaldo Wrobel. Di estrema attualità gli incontri con Viktor Mayer-Schönberger, uno dei massimi esperti mondiali dell’utilizzo dell’informazione nei mercati e nella società eNadine Kadaan, giovane illustratrice siriana di libri per ragazzi.
A portare al festival un nuovo vento afropolitanla nigeriana-ghanese-americana Taiye Selasi che ha coniato il nuovo termine per descrivere i figli dell'immigrazione degli anni '60-'70, con la saga d'esordio “La bellezza delle cose fragili” (Einaudi). Arrivano anche il kenyota Binyavanga Wainaina e Sekou Ogobara Dolo, uno dei portavoce più accreditati della cultura orale dei Dogon. Dagli Usa Peter Cameron e il vincitore del Man Booker Priz, Mohsin Hamild, l’autore de “Il fondamentalista riluttante” di cui in questi giorni esce da Einaudi Come diventare ricchi sfondati nell'Asia. Infine molti gli omaggi. A Fenoglio ( con Paolo Giordano Eraldo Affinati, Marcello Fois e Davide Longo) a Gadda, a Brera, a Pontiggia. E uno, molto speciale, che il festival in onore di David Grossmann con una retrospettiva a lui dedicata, molti incontri e un film sulle sue presenze mantovane, girato da Luciano Minerva.
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