Per la prima volta oltrepassano i confini 68 dipinti della National Gallery of Art di Washington, nata nel 1936 grazie alle donazioni del collezionista e magnate Andrew W. Mellon. E Roma è la prima tappa del loro tour.
All’Ara Pacis, un’atmosfera raccolta accompagna il visitatore attraverso 5 sezioni tematiche: dalla riproduzione di paesaggi alle nature morte; dalla rappresentazione della donna, agli autoritratti. La mostra racconta e spiega il movimento impressionista, attraverso i suoi principali esponenti.
A partire da Boudin, precursore del movimento che voleva dare una forma all’esperienza visiva. “Si congratulano con me per aver osato mettere cose e persone dei nostri tempi”, racconta il pittore francese.
E poi Monet, Cezanne, Dégas e Renoir. Tra le tante tele famose, anche quella che raffigura le “Ballerine dietro le quinte” di Degas e “La natura morta” di Cezanne.
Il viaggio cronologico arriva fino a Bonnard e Vuillard, considerati eredi dell’impressionismo.
Nella parte finale dell’esposizione, tante citazioni di famosi artisti che aiutano a capire cosa significasse per loro la parola “arte”. Così, se per Bonnard si trattava di “rendere vivente la pittura”, per Degas “l’arte non è quello che vedi, ma quello che fai vedere agli altri”.
Dopo Roma, le 68 opere d’arte arriveranno anche a San Francisco, Tokio e Seattle.
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