Sull'ermo colle di Leopardi il pergolato di glicine dedicato alla prof Bramucci

L'Orto dell'Infinito, il parco dedicato a Leopardi a Recanati
di Stefania Mangia
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Domenica 20 Settembre 2020, 13:45
Sempre caro mi fu quest'ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete, io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura.... Amatissimo dal poeta Giacomo Leopardi che lo celebra nella sua famosissima poesia L'Infinito (1819), studiata, e non solo a memoria, da generazioni e generazioni di studenti, sull'ermo colle di Recanati c'è anche un po' di Civitavecchia. Sì, proprio così: un regalo inaspettato quanto emozionante per chi ha la fortuna di visitarlo, gustandoselo a piedi.
L'OMAGGIO
Restaurato dal Fai (Fondo Ambiente Italiano) nel 2019 in occasione del bicentenario de l'Infinito, il magico Orto sul colle dell'Infinito, quello, per capirsi, la cui siepe Leopardi vedeva dalla sua camera da letto, che gli limitava sì l'ampia vista, ma allo stesso tempo lo faceva perdere nella sua fervida immaginazione ha, tra le altre magnifiche piante perfettamente conservate e quotidianamente curate, un imponente pergolato di Glicine. Un pergolato meraviglioso, corredato da questa targa: Dedicato a Nanda Bramucci da Milvia e Sandro Ai suoi studenti ha insegnato l'amore per la poesia di Leopardi e l'impegno per una società giusta e solidale. E l'emozione si moltiplica leggendo il nome della cara professoressa Bramucci, colonna per decenni del Liceo classico Padre Alberto Guglielmotti: classe 1933, docente di latino e greco nella sezione A fino alla sua pensione, era amata ma altrettanto temuta dai suoi alunni, come da quelli di altre sezioni. Dopo la sua morte, nel 2017, ha ricevuto dai suoi fratelli questo immenso dono di affetto e memoria.
LA SCELTA DELLA PIANTA
«Noi siamo soci del Fai spiega il fratello Sandro - e così, conoscendo il suo amore per Leopardi e la sua infinita passione per la scuola e la cultura, appena abbiamo saputo dal Fondo Ambienta che avrebbe restaurato e aperto al pubblico l'Orto sul colle dell'Infinito, abbiamo deciso di contribuire economicamente ad adottare parte di tale monumento naturale. Quel colle, infatti, è anche un nostro luogo del cuore continua - visto che nostro padre era di Falconara, siamo andati più volte a Recanati e l'abbiamo visitato quando ancora non era ancora luogo Fai. Percorrendolo si percepisce l'atmosfera di infinito ed una sensazione di spazio che si apre oltre i limiti del muro e delle siepi che, allora come oggi, incorniciano ai visitatori un panorama davvero notevole, su tutte le colline intorno. E poi a Nanda piaceva molto il glicine».
IL PATRIMONIO DI TESTI
Tutta la delicatezza di un gesto così affettuoso quanto poetico non ha certo bisogno di essere spiegata. «Nanda amava la poesia, amava i libri racconta il fratello così tanto che lei stessa curava la biblioteca del liceo Guglielmotti. E a casa sua aveva raccolto un patrimonio considerevole di testi di valore. Avremmo volentieri donato questo patrimonio alla biblioteca della scuola o a quella comunale, ma ci è stato risposto che non era possibile per motivi di spazio. Un vero peccato conclude, non senza rammarico, Sandro Bramucci che nessuna istituzione culturale cittadina si sia dichiarata disponibile ad assorbire tale patrimonio, in parte o tutto, fatta eccezione per la biblioteca della Scuola di Guerra e il Caf della Cgil di viale Togliatti. Entrambi hanno preso e conservato alcuni libri di Nanda che, tra l'altro, amava molto anche la letteratura straniera».
 
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