MilleRuote
di Giorgio Ursicino

Nuove Formula 1, la Ferrari è veloce, ma la Mercedes fa paura

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Martedì 23 Febbraio 2016, 07:34
Buona la prima, ma la cautela è d’obbligo. Come era avvenuto lo scorso anno a Jerez, la Ferrari è la più veloce nel primo giorno di test invernali con le nuove monoposto appena svelate che si contenderanno il titolo 2016. Sul circuito di Barcellona Sebastian Vettel ha realizzato il miglior tempo della giornata ed è stato l’unico a infrangere la barriera del minuto e 25 secondi (1’24”939). Nel 2015 il 4 volte campione del mondo tedesco con la SF15-T era scattato in seconda fila nel GP di Spagna segnando 1’25”458 nella Q3, mentre Rosberg, che aveva conquistato la pole e vinse la corsa, si era spinto con la sua Mercedes a 1’24”681 (in gara il miglior giro fu dell’altra Freccia d’Argento di Hamilton in 1’28”270).

Tempi che lasciano il tempo che trovano poiché, da quando le prove in pista sono state quasi del tutto sostituite dai simulatori, i test servono soprattutto per dare conferme agli ingegneri e verificare l’affidabilità. Una cosa è certa, con i progressi degli pneumatici e delle monoposto i bolidi 2016 potrebbero essere un paio di secondi più veloci rispetto a quelli dello scorso anno. Seb, infatti, ha girato con le gomme medie senza montare le soft, cosa che hanno fatto tutte le scuderie ad eccezione della Force India del collaudatore Celis, della McLaren-Honda di Button e della Mrt di Wehrlein, il giovane esordiente di colore gestito dal boss della Mercedes Toto Wolff. I distacchi fra i migliori non sono abbissali, Hamilton ha chiuso con un ritardo di 470 millesimi, Ricciardo con la nuova Red Bull ha incassato un gap di 1”105, Bottas con la Williams-Mercedes di 1”152.

Non malissimo nemmeno la nuova McLaren (+1”796) ricordando i disastri della scorsa stagione. Buon ultima la Renault con l’esordiente Palmer (+4”417) che è anche uno di quelli che ha girato di meno (37 giri) seguito solo dalla nuovissima Haas-Ferrari di Grosjean (31) che ha avuto problemi all’ala anteriore. Proprio il chilometraggio percorso è l’altro elemento di valutazione e in questa speciale classifica la Mercedes ha macinato gli avversari: Hamilton, senza accusare il minimo problema, ha coperto ben 156 giri (l’unico ad andare in tripla cifra), quasi due gran premi e mezzo (circa 700 km). Alle sue spalle Ericsson con la Sauber-Ferrari (88 giri), Ricciardo (87), Button (84) e Bottas (80), mentre la SF16-H si è fermata a 69. Il bolide del Cavallino è uno di quelli che è cambiato di più (completamente nuova la sospensione anteriore) e gli ingegneri hanno utilizzato strumentazioni di verifica applicate all’auto impedendo a Seb di inanellare tanti giri senza stop.

La squadra di Maranello ostenta soddisfazione anche se ha obiettivi ambiziosissimi da centrare, ma ieri si sono mostrati sicuri del fatto loro anche il campione del mondo in carica e i vertici della squadra di Stoccarda. Il tandem che anche quest’anno dovrebbe dominare il Campionato è però finito nel mirino del boss del Circus Bernie Ecclestone e anche di Flavio Briatore. Il manager britannico è stato molto duro nei confronti della “sua creatura” secondo lui poco spettacolare e ha puntato il dito contro la coppia di testa accusandola addirittura di fare cartello per conservare il vantaggio accumulato. Bernie ha messo nel mirino anche il presidente della Federazione Jean Todt definendolo troppo politico e poco decisionista (ha ribadito che a lui piace Putin...). Ecclestone e Briatore hanno avuto un pensiero anche per Schumi con cui hanno trascorso insieme anni trionfali: entrambi non lo vanno a trovare perché vogliono ricordarlo quando stava bene.
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