Niente di male, se non fosse per il disturbo arrecato ai vicini, anche perché uno studio inglese ha rilevato che l’apice del piacere che la coppia raggiunge quando il sesso è urlato, surclassa in maniera clamorosa il godimento di coloro che sotto le lenzuola preferiscono il silenzio. E il concerto di gemiti e mugolii che caratterizza l’amplesso stimolerebbe come nulla al mondo sia il proprio godimento che quello del partner. Gli studiosi dell’università di Leeds hanno intervistato un campione di 75 volontarie, sottoponendo loro un questionario incentrato sugli acuti emessi nel corso di una normale attività sessuale.
Ne è emerso che gli istanti in cui le urla di piacere si fanno più forti e costanti sono quelli che precedono immediatamente l’orgasmo. Il 65% delle volontarie ha ammesso di intensificare intenzionalmente le grida, per assicurare al partner un amplesso più piacevole e un livello superiore di autostima. In ogni caso, la propensione delle donne a gridare durante i rapporti è un dato di fatto, anche a causa di una maggiore sensibilità anatomica; mentre è appurato che gli uomini raggiungono il massimo dell’eccitazione al suono della voce femminile alterata dal piacere.
Al termine dello studio gli esperti britannici hanno certificato che il sesso urlato non ha nulla a che vedere con la finzione o con recondite brame esibizionistiche. Piuttosto, quando a letto non si riescono a smorzare i gemiti, è segno che il piacere è reale e inequivocabile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA