Valentina confeziona le coperte della memoria con gli abiti dei cari scomparsi

Valentina confeziona le coperte della memoria con gli abiti dei cari scomparsi
di Mila Cantagallo
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Martedì 10 Ottobre 2023, 07:58

Indumenti appartenuti a persone care scomparse diventano coperte e cuscini per sentire più vicini, nella vita di ogni giorno, coloro che ci hanno lasciati. Una mamma pescarese con l’hobby del cucito porta in Abruzzo, e forse in Italia, la “memory quilt”, letteralmente trapunta del ricordo, prodotto di una tradizione anglosassone ed americana che affonda le radici nel 1800 quando tessuti in stile patchwork venivano realizzati per ricordare parenti, amici non più in vita o trasferitisi in altre parti del mondo.

Valentina D’Incecco, 43enne laureata in Comunicazione d’Impresa con la passione del cucito, non conosceva l’usanza britannico-americana, ma ha avvertito il bisogno di conservare qualcosa di personale appartenuto suo padre Gianfranco D’Incecco, uno dei fondatori della Misericordia di Pescara, venuto a mancare nel maggio 2022 all’età di 69 anni: «Per la sua morte ho sofferto molto e lui mi manca ancora tanto - spiega Valentina - quando, dopo il decesso, mia madre stava per buttare i suoi abiti, le ho chiesto di conservare almeno le camicie. Non sapevo ancora come potessi farne ma immaginavo di poter realizzare qualcosa da tenere sempre con me. Ho la passione del cucito da quando ero piccola, ho anche frequentato un corso su come tagliare e confezionare abiti. Sono iscritta a diversi gruppi tematici sui social dove, dopo la morte di papà, ho manifestato l’esigenza di trasformare le sue camicie in qualcosa che potessi tenere con me sempre. Una utente statunitense mi ha risposto segnalandomi l’arte della “memory quilt”. Ho cominciato subito a studiare attraverso siti internet in lingua inglese, ho imparato le tecniche per la realizzazione di trapunte e cuscini ed ho avviato questa singolare attività che spero diventi un lavoro definitivo».

Le prime sensazioni nel cucire qualcosa in memoria del genitore scomparso, sono state forti: «Il ricordo è stato subito vivo - afferma la stilista - scaldandomi con la coperta fatta grazie alle camicie di mi padre mi sono sentita coperta di ricordi, avvolta da ciò che mi trasmetteva ancora un suo abbraccio».

Divulgare la “memory quilt” non è facile, trattandosi, per l’Italia, di una innovazione culturale prima che commerciale, ma l’estrosa imprenditrice ha intenzione di educare i follower all’inedito modo di ricordare i cari estinti. Profili Facebook Instagram ed un negozio on line sono già operativi. Gli articoli vengono confezionati su richiesta, previo invio di indumenti delle persone che si vuole ricordare.

Per un cuscino personalizzato, il “memory pillow”, la spesa minima è di 30 euro, per la coperta sale a 130 euro perché l’articolo necessita di una lavorazione più meticolosa: «Sul web ho imparato tutte le tecniche possibili e realizzo gli accessori esattamente come gli americani-sottolinea la D’Incecco- la produzione richiedere tempo e cura perché tutto viene fatto a mano. Le camice delle persone da ricordare vengono tagliate e trasformate in quadretti, cuciti, riempiti e rifiniti. Nel caso della trapunta, bisogna aggiungere una fodera che tenga uniti vari pezzi, con l’aggiunta di ulteriore tessuto, per questo il prezzo è più alto rispetto ad um guanciale». Valentina non intende però associare il nuovo business della “Memory quilt” esclusivamente alla morte; vuole tradurre le sue creazioni anche in un ricordo speciale legato all’amore, all’amicizia o a date da ricordare: «Penso a un fidanzamento, a un matrimonio, alla nascita di un figlio, ad abiti che non indossiamo più ma che ci riconducono a momenti particolari della nostra esistenza, tutto può essere trasformato e diventare fonte di sensazioni uniche che meritano di restare indelebili ogni giorno».

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