​Il Tsa farà parte dei teatri
di «rilevante interesse culturale»

​Il Tsa farà parte dei teatri di «rilevante interesse culturale»
di Antonio Di Muzio
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Venerdì 27 Febbraio 2015, 09:56 - Ultimo aggiornamento: 09:57
L’AQUILA Il Teatro Stabile d’Abruzzo, a meno di colpi di scena dell’ultima ora farà parte dei Teatri di rilevante interesse culturale, i cosiddetti Tric. Le indiscrezioni dal Ministero vanno su questa direzione in quanto il Tsa ha fatto richiesta per entrare nel Fondo secondo le indicazione dell’art. 11 della nuova legge del 19 agosto 2014 sui criteri per l’erogazione dei contributi allo spettacolo dal vivo. L’ufficialità ci sarà all’inizio della prossima settimana, mentre qualche giorno fa sono stai annunciati i sette teatri nazionali che sono il Teatro di Roma, lo Stabile della Città di Napoli, la Fondazione Emilia Romagna, il Piccolo Teatro di Milano, lo Stabile di Torino, il Teatro della Toscana e il Teatro Stabile del Veneto. La commissione ha escluso il Biondo Stabile di Palermo; lo Stabile di Catania e il Teatro Stabile di Genova. Clamorosa l’esclusione di Genova che insieme con Milano ideò i teatri stabili pubblici nel dopoguerra.

UNIRE LE ATTIVITÀ

«Noi siamo sereni - ha detto il presidente del Tsa Ezio Rainaldi - attendiamo l’ufficialità e incrociamo le dita. Abbiamo lavorato bene secondo i criteri che sono stati richiesti dalla nuova legge. Uniremo le nostre attività con l’Uovo, che comunque manterrà la sua identità e se i fondi sono quelli che ci attendiamo anche i quattro dipendenti della compagnia di Innovazione faranno parte dell’organico con le loro attitudini. Innanzitutto vogliamo rassicurare il personale, peraltro incntrato in un’assemblea specifica, che non ci saranno contraccolpi. Anzi. Avremo delle professionalità in più. Vogliamo radicarci sempre più nel territorio e già abbiamo fatto una convenzione con il TeatroNobelPerlaPace di Giancarlo Gentilucci, mentre siamo in dirittura d’arrivo con le altre realtà. Stiamo lavorando anche sulla costa e stiamo definendo una serie di progetti».

AL VIA IL PIANO

Il Tsa e D’Alatri illustreranno i piani nei prossimi giorni, ma anche la Regione dovrà fare la sua parte. «Se il Ministero ci concede il via libera - continua - anche la Regione dovrà fare il suo. Servirà un accordo Stato-Regioni-Comuni per unire le forze e anche su questo stiamo lavorando. Servono fatti per far ridiventare questo Stabile veramente regionale». Il presidente punta anche sulla poliedricità dell’Istituzione. «Sarebbe il caso che anche gli enti musicali facciano parte del progetto. Dobbiamo capire che le sinergie sono indispensabili».

Il Teatro Marrucino di Chieti, invece, attende notizie dal ministero per le attività liriche ordinarie secondo l’articolo 21 della legge. «Ci vorrà un mesetto per la scelta - spiega il consigliere delegato, senatore Fabrizio Di Stefano - ma siamo convinti di aver lavorato bene e di aver rispettato i parametri».
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