Esplosione killer, azienda sospesa dal prefetto

Nella fabbrica di fuochi d’artificio giovedì scorso è deceduto l’operaio 62enne Dino Trignani a causa di un’esplosione avvenuta nel campo di test

Esplosione killer, azienda sospesa dal prefetto
di Teodora Poeta
3 Minuti di Lettura
Martedì 21 Febbraio 2023, 10:23

Sospesa l’attività alla Fireworks di Caprafico di Teramo, la fabbrica di fuochi d’artificio dove giovedì scorso è deceduto l’operaio 62enne Dino Trignani a causa di un’esplosione avvenuta nel campo di test mentre l’operaio, da solo, stava provando della polvere pirica ed un altro collega è rimasto ferito. Si tratta di un provvedimento che ha natura cautelare emesso ieri dalla prefettura di Teramo, ma a quanto pare in seguito ai controlli ispettivi scattati negli uffici della fabbrica e sul posto dell’incidente immediatamente dopo il drammatico evento da parte degli organi preposti starebbero già emergendo violazioni in materia di tutela e sicurezza sul lavoro e non solo.
 

Tutti aspetti ora al vaglio degli investigatori che continuano, nel frattempo, a ricostruire quanto accaduto giovedì scorso mentre Trignani si trovava in quel campo e improvvisamente si è accorto che qualcosa non andava, tanto da allertare il collega e urlargli di allontanarsi. Domani, la pm titolare del fascicolo Laura Colica, conferirà l’incarico per l’autopsia che verrà eseguita in giornata da un medico legale e da un perito balistico che dovrà, quest’ultimo, ricostruire la traiettoria dell’esplosione. Indagato per omicidio colposo il titolare della fabbrica, nonché responsabile della sicurezza Elio Di Blasio. Sono ancora molti, però, gli aspetti che gli inquirenti vogliono approfondire in questa vicenda che sta aprendo diversi fronti investigativi, a partire proprio dalla sicurezza sul lavoro che ha già portato alla sospensione dell’attività imprenditoriale in via cautelare. Al vaglio ci sono oltre ai depositi e allo stoccaggio dei materiali anche le posizioni lavorative degli operai, soprattutto di Trignani che non ce l’ha fatta a salvarsi dopo l’esplosione e del 43enne che ha riportato invece una prognosi di trenta giorni e che, giovedì scorso, era al suo quarto giorno di lavoro. Lui è già stato sentito dai carabinieri e ha confermato che è stato proprio il collega ad aiutarlo a salvarsi. Poco prima, infatti, gli ha urlato di scappare. E poi c’è quel campo di test in aperta campagna, distante per questioni di sicurezza dalla fabbrica di fuochi d’artificio, subito posto sotto sequestro dopo l’incidente, del quale si stanno acquisendo le autorizzazioni e dove sono stati fatti tutti i rilievi da parte degli artificieri dei carabinieri. E’ lì che i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per spegnere un incendio provocato proprio dall’esplosione alle rotoballe.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA