Novantanove anni e non sentirli. Lidia Cordoni in Curti a Teramo va in palestra, imbraccia gli attrezzi, usa i macchinari di lat machine, si dirige al tapis roulant oppure alla cyclette, con una facilità da 50enne, per un’ora o due. Spesso la si vede in barca a vela, assieme a suo figlio Piero istruttore galleggiare sullo specchio d’acqua dell’Adriatico. Non disdegna il pub: recentemente appena dopo pochi giorni dall’apertura s’è fatta accompagnare da suo figlio Piero al Mac Donald’s di Circonvallazione Ragusa dove ha preso un cheeseburger con bacon, il suo favorito. Divora settimanali e libri dalla parrucchiera. E scrive, forse l’unica attività meno pericolosa alla sua età. Lo fa dove capita, su fazzoletti di carta, su quaderni, appena gli viene l’ispirazione di vita vissuta.
«Le cose che si sentono bisogna dirle e subito» chiarisce con la sua calma. Lidia è una donna minuta che ha vissuto intensamente i suoi 99 anni. Occhi vispissimi ti scruta dal basso verso l’alto senza mostrare la fatica dell’età. Le amiche la chiamano quando c’è da fare shopping e la usano come una sorta di personal shopper dal momento che ha un gusto molto apprezzato, in più giovane età aveva dispensato corsi per sarte, questo dopo essere tornata da scuola (insegnava a Montefino alle scuole medie Educazione Tecnica) a bordo della sua Fiat 1100: «Partivo la mattina alle 5». Per la palestra è stata avvantaggiata dal fatto che il figlio ne possiede una «però mi piace tenermi in forma, visto che le mie colleghe hanno diversi problemi, io mi curo così». Invece per quanto riguarda la vela «è un ricordo di mio marito Manlio, morto anni prima, che mi aveva promesso una volta andati in pensione di fare il giro dei mari con un cabinato». E da allora è quasi un suo chiodo fisso farsi trascinare dalle onde e venti: in famiglia l’amore per questo sport è così dominante che la nipote si chiama Alisea, il nome di un vento (l’altra è Costanza).
Il segreto di tanta vitalità? «Forse perché mi faccio scivolare le cose» risponde. «Fa bene alla qualità della vita». L’altro segreto è «l’alimentazione: pochi fritti, pochi dolci, olio quello buono, orzo la mattina».