Sulla lista nera ce ne sono centinaia, almeno 200: tanti a giudicare dal confronto con il passato quando, comunque, i debiti accumulati non erano mai stati così alti, anche prima della pandemia. Quest’anno, però, è diverso, perché il 7 gennaio scade formalmente la gara d’appalto con le due società che in Ati gestiscono il servizio di refezione scolastica a Sulmona, la Coselp e la Ep, e anche per una probabile proroga tecnica, nelle more della gara europea che il Comune ha deciso di fare, sarà necessario mettere i conti in ordine. Così il Comune ha emanato un avviso pubblico, veicolato anche sui registri elettronici, nel quale sostanzialmente avverte che i morosi non saranno riammessi a tavola dopo le feste di Natale.
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Di tempo per regolarizzare la propria posizione ce n’è fino a venerdì prossimo, dopo di che a chi non è in regola «non sarà garantita la fruizione della mensa, ulteriore rispetto ai cinque pasti, fino al ricaricamento del credito del conto – si legge nell’avviso - Non sarà consentita l’iscrizione al servizio mensa dell’anno scolastico successivo, né sarà più tollerata la maturazione di debiti tariffari».
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Modi e strumenti per pagare, per chi ha la possibilità di farlo, d’altronde non mancano: l’attivazione del portale rende il saldo molto semplice, tramite carta di credito, bonifico o, immediato, tramite lo Spid semplicemente inquadrando il Qr code. E gli avvisi puntuali tramite messaggi non lasciano molte scuse: a tre pasti dall’azzeramento del credito prima, a cinque pasti non ancora pagati poi e, ancora, a cadenza settimanale con l’avviso di morosità che arriva direttamente sui telefonini delle famiglie. Chi è in mora, insomma, non è sempre e solo perché ha dimenticato di fare il pagamento, ma perché quel pagamento, evidentemente, non è prioritario. Finora, almeno.
Patrizio Iavarone