Fuggire da Castel Volturno, nel Casertano, a Pescara, dove ha trovato rifugio in casa di persone familiari, non l'ha salvata dall'inferno vissuto per lunghi mesi. Almeno fin quando i suoi stalker non sono finiti in carcere. La parola fine è stata scritta ieri dai carabinieri del comando provinciale di Casera, che ieri hanno arrestato e condotto in carcere, su ordine del Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, tre uomini residenti in provincia di Brescia e accusati di stalking commesso nei confronti della ex compagna di uno di loro, che è stata perseguitata per alcun mesi finendo suo malgrado per coinvolgere nelle sue vicissitudini anche alcuni parenti che hanno tentato di aiutarla. Tra gli episodi più gravi contestati, infatti, ci sono anche l'incendio di una vettura e l'aggressione fisica ai danni di due parenti della vittima.
I fatti si sono svolti tra Castel Volturno, nel Casertano, dove inizialmente la vittima risiedeva, e Pescara, dove ha cercato rifugio. Un copione purtroppo simile a tante altre storie di donne vittime dei loro aguzzini, senza distinzione di latitudine, condizione sociale, nazionalità.
Tutto è cominciato quando lei ha deciso di troncare la relazione con il suo compagno residente nel Bresciano. È scattata, per reazione, la più classica delle tossiche manifestazioni di solidarietà maschile.