La goccia che ha fatto traboccare il vaso, spingendola a troncare definitivamente il rapporto, è arrivata una sera di settembre quando, al culmine di una lite in casa sua, a Chieti, lui le ha tolto con forza un orecchino e l’ha spinta sul letto e quando ha provato a rialzarsi, l’ha spinta di nuovo, le ha dato uno schiaffo e una volta a terra l’ha presa per i capelli e le ha stretto il seno facendole sempre più male. Lei ha provato a difendersi schiaffeggiandolo a sua volta, ma lui l’ha scaraventata di nuovo a terra.
Protagonista un giovane di 23 anni, raggiunto da una ordinanza di divieto di avvicinamento, con braccialetto elettronico: dovrà stare a non meno di 300 metri dalla ex ragazza, dalla sua abitazione e dall’istituto superiore che frequenta. Il provvedimento del Gip Andrea Di Berardino, è stato chiesto dal pm Marika Ponziani. Il giovane è indagato per atti persecutori, ovvero stalking, e lesioni personali per le ripetute percosse.
Quella sera fu il padre di lui ad aiutare la ragazza a recuperare le sue cose e a impedire al figlio di afferrarla di nuovo per un braccio. Fu anche la sera in cui lei gli inviò le foto con i lividi che aveva sul corpo dicendogli che da quel momento non stavano più insieme.
La ragazza, 19 anni, ha deciso di interrompere la relazione, iniziata nel 2018, a causa della gelosia ossessiva di lui, che ha iniziato a costringerla a non uscire più con le amiche, a vestirsi in modo da non lasciare scoperte parti del corpo e a non truccarsi, a controllarle il telefono e ad offenderla ogni volta che non si “adeguava”.
E poi ci sono ben 777 messaggi, anche con minacce di morte, che lui le ha inviato in 23 giorni e che i Carabinieri hanno recuperato mediante un particolare software di scienza forense, anche la famiglia e la madre della ragazza sono stati minacciati. Il giovane è transitato per almeno dieci volte con la propria auto nei pressi della scuola frequentata dalla ex, all’orario di uscita. E in una occasione si è rivolto a due amiche di lei con la frase: «Dite a sta....che mo scendo e poi vede lei», con le tre ragazze che, terrorizzate, andarono a nascondersi in una chiesa. La vittima, dirà la madre, è arrivata al punto da non uscire più da sola, chiedendo sempre ai genitori e agli amici di farsi accompagnare. Vive nel terrore.