L'AQUILA - «Ridateci il futuro che passa per le scuole sicure». E’ il messaggio che Tommaso Cotellessa, rappresentante d’istituto del Liceo Cotugno ha portato in rappresentanza di tutta la comunità studentesca, al ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti in occasione del tavolo dell’altro ieri convocato con le istituzioni locali e con i comitati per affrontare il problema della mancata ricostruzione delle scuole.
Un messaggio forte che il ministro ha raccolto con favore, impegnandosi a velocizzare gli iter degli appalti per la ricostruzione degli edifici scolastici. «Forse, questa volta, il vento sta cambiando dopo 10 anni – spiega Cotellessa – E’ il primo tavolo, trasparente e partecipato, convocato da un ministro che ha ascoltato anche noi studenti che abbiamo vissuto 10 anni dentro ai moduli provvisori. Si è parlato tanto di burocrazia che blocca la ricostruzione, ma non ci si può dimenticare della quotidianità che vivono i ragazzi e io ho avuto l’opportunità di portare la voce degli studenti, cosa non scontata. La scuola in questi anni è stata presidio sociale e abbiamo bisogno che le venga riconosciuta questa funzione. Il ministro ha dimostrato grande interesse a risolvere la situazione e di essere in grado, a mio parere di fare scelte coraggiose, ma con criterio (guarda il video).
Non si può infatti costruire male per ricostruire velocemente». Le scuole non sono edifici pubblici qualsiasi, specifica Cotellessa, «e non si possono chiudere se c’è un sisma. Dovrebbero essere luoghi sicuri dove cercare riparo in caso di terremoto. Se vogliamo costruire un futuro solido, dobbiamo costruire un scuole solide anche per dare un messaggio ai giovani».
A tenere banco, in questi giorni, anche il recente piano di dimensionamento scolastico, fortemente criticato da Silvia Frezza, della commissione Oltre il Musp e dal capogruppo del Pd in Consiglio comunale Stefano Palumbo.
Entrambi hanno infatti sottolineato come sia «numericamente sbilanciato a scapito di alcuni istituti comprensivi, penalizzando quelli più piccoli, soprattutto delle zone a Ovest della città come Sassa».
«Anche se questa mi sembra una polemica strumentale, sono aperto a un confronto con insegnanti e genitori. Credo che questo assetto, atteso da 10 anni, non penalizzerà assolutamente i piccoli istituti – afferma l’assessore alle Politiche educative e scolastiche Francesco Bignotti – L’ l’istituto comprensivo di Sassa perderà la primaria e l’infanzia di Pile, perdendo quindi solo questa quota numerica.