Scanno, quel gioiello medievale tra le aspre montagne abruzzesi

Uno dei borghi più suggestivi dell'Abruzzo interno

Scanno
di Marianna D'Ovidio
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Domenica 14 Aprile 2024, 23:50

L'AQUILA Scanno è un borgo stupendo in provincia dell’Aquila, noto per la bellezza del sostrato urbano, le costruzioni tipiche, gli abiti popolari e la produzione orafa. Fino a non molti decenni fa era possibile imbattersi in eleganti donne vestite del costume tipico. Ampie gonne lunghe in grossi panni di lana e fitte pieghe confezionate in 18 metri di stoffa, su cui rigorosamente si indossava il grembiule, un giubboncino con ampie maniche tenuto da bottoni sul petto, e un merletto bianco al collo vivacizzavano le vesti di queste figure femminili che, sicure, percorrevano le scalinate e i viali di questo borgo montano tra i più suggestivi d’Abruzzo. Meno articolato l’abbigliamento degli uomini, la cui fierezza tuttavia li rivestiva di una purezza popolare.

L’origine del nome di Scanno è da ricondursi, secondo un’ipotesi fantasiosa, alla forma del borgo stesso che rimanderebbe ad uno sgabello e quindi ad uno “scanno”. Più attendibile la versione secondo cui la denominazione deriverebbe dal latino “scamnum”, termine riferito al confine che delimitava la centuriazione degli appezzamenti romani.

Percorrere le vie di Scanno significa lasciarsi ammaliare da un’atmosfera medievale in cui l’identità del luogo rimane l’unico elemento fondante. La chiesa di Santa Maria della Valle è la più importante del paese, oggi la conosciamo a seguito della ristrutturazione della metà del 500. L’interno a tre navate si presenta con decorazioni barocche. L’altare maggiore, interamente realizzato da tarsie marmoree, risale al 1732 ed è opera di maestranze provenienti da Pescocostanzo e Alfedena, su progettazione di Panfilo Rainaldi.

Di grande pregio anche l’architettura civile che deriva la propria magnificenza dall’industria armentizia, attività economica che garantiva sostentamento alla maggior parte della popolazione.

Palazzi borghesi e residenze di nobili si alternano nel borgo, istoriati da portali e finestre con decorazioni scultoree. Le case comuni, che pure si incontrano nella passeggiata, sono invece distribuite su due piani e servite spesso da scale esterne, molto simili a quelle di Pescocostanzo. L’architettura popolare è organizzata nel primo piano in cucina e retrocucina, dispensa e stanza da pranzo, mentre al piano superiore si trovano le camere da letto con pavimento in mattoni e arredamento povero.

Il paese riunisce molte delle tradizioni abruzzesi che lo rendono ancora oggi meta di turisti e appassionati. Il Catenaccio di Scanno è una processione matrimoniale in cui si mantiene vivo il folclore locale. Il corteo si tiene il 14 agosto e consiste in un thiasos nuziale di coppie di donne in costume matrimoniale e uomini in abito scuro. Rievoca l’antica tradizione di accompagnare gli sposi in chiesa il giorno del matrimonio, per poi ricondurli, alla fine della giornata di festa, nella nuova dimora.

L’arte orafa raggiunge a Scanno livelli elevatissimi, come testimoniano i monili di esclusiva bellezza. Spicca tra tutti la Presentosa, ciondolo lavorato in filigrana e valorizzato da cuori o chiavi inseriti in una stella, riconosciuto come pegno d’amore. A questo si unisce l’Amorino, prezioso pendente in cui compare un cupido incoronato, spesso pronto a scagliare la freccia dell’amore.

Scanno è noto anche per il suggestivo lago che ne anima i dintorni e che sorge nei territori a confine con la vicina Villalago. Visto da alcune prospettive, il lago assume la forma di un cuore. Lo specchio lacustre è dominato dal monte Genzana e dalla Montagna Grande, ed è situato nell’alta valle del fiume Sagittario, uno dei principali emissari. Sulla riva, nel 700, venne edificata la suggestiva chiesa di Santa Maria del Lago che si specchia nelle dolci acque del lago.

Marianna D'Ovidio

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