Ville-bunker con piscina e auto di lusso: la bella vita dei signori della droga

Ville-bunker con piscina e auto di lusso: la bella vita dei signori della droga
di Patrizia Pennella
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Mercoledì 29 Novembre 2023, 07:51

Per i terreni incolti di Elice (Pescara) avevano una passione. Li curavano a modo loro, utilizzandoli come deposito sicuro per partite di droga importanti. Gli stupefacenti da casa li tenevano così il più lontano possibile, anche perché tutto sommato mal si conciliano con la villa munita di piscina o con l’auto di lusso. Ma anche al cancello della villa, ieri mattina, hanno bussato i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Montesilvano, diretti dal capitano Roberto Lunardo.

È stata loro l’indagine che ha consentito al giudice per le indagini preliminari di emettere otto misure cautelari, fra carcere e obblighi vari. A San Donato sono finiti Claudio e Antonio Mastramico, padre e figlio di 60 e 33 anni, e Morris Guarnieri, 33 anni, tutti residenti a Elice i due ville vicine. L’obbligo di dimora ha colpito Stefano De Lonibus, 32 anni, di Città Sant’Angelo, Valentino Sessa, pescarese di 26 anni, Simone Grimani, 22 anni di Pescara, William Iachini, 37 anni, residente a Elice. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Lorenza Di Matteo, 31 anni, moglie di De Leonibus. I reati contestati vanno dalla detenzione e spaccio continuato in concorso di sostanze stupefacenti, alla tentata estorsione e tentata violenza privata. L’indagine, nome in codice Godzilla, è durata un annetto, fino ad aprile. Nell’arco dei sei mesi, in particolare, sono state arrestate sei persone in flagranza per detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti; cinque le denunce per i medesimi fatti.

Il bottino dei sequestri è di circa 14 chilogrammi di sostanze stupefacenti, tra cocaina, hashish e marijuana: e gran parte della droga era appunto imboscata in terreni incolti, in modo tale, pensavano, da poter eludere ogni controllo da parte delle forze dell’ordine. L’attività, almeno secondo quanto ricostruito dai carabinieri, era assolutamente redditizia, tanto da garantire un tenore di vita molto alto, tra auto di alta gamma, crociere e vacanze costose.

E residenze adeguate. Si tratta di persone, come sottolineano ancora i carabinieri, ben inserite nel tessuto criminale della provincia residenti tra Elice, Città Sant’Angelo, una a Spoltore, ma con un’attività spinta soprattutto sul capoluogo.

Persone di carisma criminale riconosciuto, soprattutto i Mastramico, in passato incappati in una brutta storia di violenza sessuale di gruppo, tanto da potersi permettere “avvertimenti” in carcere per garantirsi protezione e silenzio. Li hanno fatti arrivare a uno degli arrestati in corso di indagine, finito a San Donato per detenzione di oltre quattro chili e mezzo di cocaina e hashish. E proprio quest’uomo è ritenuto dagli investigatori il custode dello stupefacente destinato ad altre piazze di spaccio delle province di Pescara, Chieti e Teramo. In più molti degli indagati nel periodo di inchiesta già sottoposti a misure restrittive. Che non hanno assolutamente funzionato da deterrente.

L’abitazione dei principali indagati, era una sorta di quartier generale inespugnabile, dall’interno era possibile controllare ogni movimento nelle aree circostanti. Nessun ritardo nei pagamenti delle partite di droga poteva essere tollerato, pena minacce e ritorsioni. Minacce che arrivavano puntualmente nel caso in cui corrieri e custodi fossero arrestati o sottoposti a controlli delle forze dell’ordine. Mesi di appostamenti, riscontri e sequestri di ingenti quantitativi di stupefacenti, hanno permesso quindi ai carabinieri di Montesilvano di smantellare una delle più importanti roccaforti dello spaccio nella provincia di Pescara. Lo testimoniano, almeno in questa prima fase di indagine, i sequestri effettuati, tutti particolarmente ingenti, che sono un indice di attività importanti e su un territorio particolarmente ampio, che tocca anche l’area vasta nelle province confinanti di Chieti e Teramo.

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