La denuncia di una partoriente positiva al Covid: «Lasciata sola durante il travaglio». La Asl avvia indagine interna

Un parente: «Dopo le normali spinte per aiutare il nascituro, la partoriente si è resa conto che erano andati entrambi in tachicardia».

La denuncia di una partoriente positiva al Covid: «Lasciata sola durante il travaglio». La Asl avvia indagine interna
di Angela Baglioni
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Domenica 2 Luglio 2023, 11:00


Una donna incinta, positiva allo streptococco e al covid, costretta a fare il travaglio in isolamento senza il supporto di un’ostetrica. Poi, forse proprio per problemi legati al fatto di essere rimasta sola, viene sottoposta a cesareo. Alla fine potrà vedere la figlia solo sette o otto giorni dopo averla messa al mondo. A raccontare la storia, avvenuta a fine maggio nel reparto di Ginecologia dell’ospedale di Pescara, è un parente della donna che in una lettera parla di «negligenza», «comportamenti «inaccettabili» e «falle surreali». Una volta risultata positiva al Covid, racconta, alla donna è stato cambiato «immediatamente reparto» per fare «il travaglio in isolamento». Premesso che non poteva-doveva rimanere sola, e che la stessa aveva chiesto più di una volta un’ostetrica - scrive il parente - rimane alquanto discutibile l’abbandono di una partoriente che vedeva, ogni tanto, un’infermiera che la rassicurava verbalmente. E’ stata anche dimenticata la somministrazione degli antibiotici contro lo streptococco».


Inoltre, scrive ancora l’uomo, «dopo le normali spinte per aiutare il nascituro, la partoriente si è resa conto che erano andati entrambi in tachicardia». Nella lettera ai giornali si legge ancora che, «probabilmente la superficialità del caso abbia fatto sì che il nascituro venisse a contatto con lo streptococco» e che poi è stato ritenuto «opportuno ricorrere al parto cesareo, che, comunque forse si poteva evitare se le cose fossero andate diversamente». «Non si può lasciare una giovane donna da sola senza nessun tipo di aiuto solo perché le è stata riscontrata una patologia virale» conclude il parente. Informato del caso, il direttore generale della Asl, Vincenzo Ciamponi, ha dichiarato che avvierà subito una indagine interna.
 

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