«È anche questa fiaccola che ha consentito alla Perdonanza di essere riconosciuta patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco - spiega il presidente del Centro internazionale studi celestiniani, Floro Panti - Da 40 anni il Cammino del “Fuoco”, che non si è fermato neanche nel 2009, è un momento di coinvolgimento delle comunità delle valli della provincia aquilana».
Quest’anno, nel rispetto delle disposizioni per il contenimento del Covid-19, mancheranno i tradizionali momenti di aggregazione lungo il tragitto che nel 1294 l’eremita Pietro Angelerio percorse per arrivare all’Aquila e vestire le insegne di Papa con il nome di Celestino V.
Ieri, dopo l’eremo di S.Onofrio e la Badia di Santo Spirito, sosta del “Fuoco” nella chiesa di S. Pietro Celestino a Bagnaturo, frazione divisa a metà fra i Comuni di Sulmona e di Pratola Peligna.
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