Palpeggiato da un “camerata” durante la gita alla tomba di Mussolini: 47enne dal giudice, la vittima è di Pescara

Palpeggiato da un “camerata” durante la gita alla tomba di Mussolini: la vittima è di Pescara
di Luigi Benelli
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Mercoledì 4 Ottobre 2023, 07:32

È il giorno delle camicie nere a Predappio, con tanto di pullman arrivati da varie regioni d’Italia per ricordare la marcia su Roma nel paese dove è nato e dove è sepolto Benito Mussolini. Ma quella “gita” per un nostalgico militante è finita davanti al giudice di Pesaro per la denuncia di violenza sessuale sporta nei suoi confronti da un partecipante. Tutto sarebbe accaduto il 28 ottobre del 2022 quando i nostalgici si sono dati appuntamento nel paese del Forlivese per commemorare i cento anni della marcia su Roma, la manifestazione organizzata dall’allora Partito nazionale fascista, volta al colpo di Stato con l’obiettivo di favorire l’ascesa di Benito Mussolini alla guida del governo in Italia. Maglie a tema, saluti romani e il grido “Camerata Benito Mussolini! Presente” quando il corteo era arrivato al termine, davanti al cimitero. Poi l’inno italiano, “Faccetta nera” e “Allarmi siam fascisti”. 

Finite le “celebrazioni”, i militanti hanno fatto rientro nelle loro città. Tra loro anche un 28enne di Pescara che era arrivato a Predappio con un pullman organizzato proprio per l’evento. A bordo c’era anche un corregionale di 47 anni. I due hanno condiviso per il tragitto di ritorno la stessa fila dei sedili sul pullman che li portava a casa. E proprio tra i sedili sarebbe successo qualcosa. 

Il 28enne infatti ha raccontato nella denuncia che ha sporto di essere stato palpeggiato più volte durante il viaggio di ritorno.

E di essere stato vittima delle attenzioni dell’altro nostalgico anche in autogrill lungo l’autostrada A14, quando il pullman si era fermato nella zona del Pesarese per una sosta prevista dal programma di viaggio (di qui la competenza territoriale per le fasi processuali processo attribuita al tribunale marchigiano). Sfregamenti e toccamenti proseguiti durante il viaggio con tanto di velate minacce. «Non raccontare nulla, pratico sport di combattimento». Il giovane, una volta sceso dal bus però, la mattina seguente si è presentato dai carabinieri per sporgere denuncia. E ieri il 47enne è finito davanti al giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Pesaro con l’accusa di violenza sessuale.

Nega tutti gli addebiti e conta anche sulle testimonianze di altri presenti nel pullman. Dall’altra parte la presunta vittima si è costituita parte civile tramite l’avvocato Emanuele Battista Terzanelli che è intenzionato a chiedere 15 mila euro di risarcimento. Il giudice ha rinviato a giudizio il 47enne pescarese davanti al collegio del tribunale di Pesaro: l’udienza è fissata al 19 settembre 2024.

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