È il giorno delle camicie nere a Predappio, con tanto di pullman arrivati da varie regioni d’Italia per ricordare la marcia su Roma nel paese dove è nato e dove è sepolto Benito Mussolini. Ma quella “gita” per un nostalgico militante è finita davanti al giudice di Pesaro per la denuncia di violenza sessuale sporta nei suoi confronti da un partecipante. Tutto sarebbe accaduto il 28 ottobre del 2022 quando i nostalgici si sono dati appuntamento nel paese del Forlivese per commemorare i cento anni della marcia su Roma, la manifestazione organizzata dall’allora Partito nazionale fascista, volta al colpo di Stato con l’obiettivo di favorire l’ascesa di Benito Mussolini alla guida del governo in Italia. Maglie a tema, saluti romani e il grido “Camerata Benito Mussolini! Presente” quando il corteo era arrivato al termine, davanti al cimitero. Poi l’inno italiano, “Faccetta nera” e “Allarmi siam fascisti”.
Finite le “celebrazioni”, i militanti hanno fatto rientro nelle loro città. Tra loro anche un 28enne di Pescara che era arrivato a Predappio con un pullman organizzato proprio per l’evento. A bordo c’era anche un corregionale di 47 anni. I due hanno condiviso per il tragitto di ritorno la stessa fila dei sedili sul pullman che li portava a casa. E proprio tra i sedili sarebbe successo qualcosa.
Il 28enne infatti ha raccontato nella denuncia che ha sporto di essere stato palpeggiato più volte durante il viaggio di ritorno.
Nega tutti gli addebiti e conta anche sulle testimonianze di altri presenti nel pullman. Dall’altra parte la presunta vittima si è costituita parte civile tramite l’avvocato Emanuele Battista Terzanelli che è intenzionato a chiedere 15 mila euro di risarcimento. Il giudice ha rinviato a giudizio il 47enne pescarese davanti al collegio del tribunale di Pesaro: l’udienza è fissata al 19 settembre 2024.