L'AQUILA «L’Aquila è una città magnifica, ha una storia importante, ma c’è ancora tanto da fare, e il ritardo è evidente soprattutto nei borghi del Cratere. Determinante è il lavoro sinergico che stiamo attivando, attraverso molteplici accordi, con le altre Istituzioni del territorio, insieme a noi attori della ricostruzione».
Lo afferma il segretario regionale Mic Nicola Macrì che anticipa la firma, entro il mese di luglio, di importanti accordi con Usra e Usrc per dare un'accelerata alla ricostruzione delle chiese. «Il mio predecessore, l’architetto D’Amico, in tal senso aveva già sottoscritto un’intesa con il Comune dell’Aquila. Tutto questo lavoro di tessitura imprimerà un’accelerazione significativa agli interventi e qualche risultato importante mi sembra stia già emergendo».
Sulla situazione della ricostruzione del patrimonio monumentale, aggiunge: «Le percentuali raccontano troppo poco su quanto fatto e quanto c'è da fare. Non possiamo basarci solo sulle percentuali: fossimo anche al 90% del percorso di recupero del patrimonio culturale, se mancano all’appello elementi fondamentali come la Cattedrale di San Massimo e la chiesa capo quarto di Santa Maria Paganica, quel numero perderebbe di senso, anche se siamo orgogliosi degli straordinari risultati già raggiunti con il completamento di interventi importanti come Santa Maria del Suffragio, la Fontana luminosa e San Silvestro. Così come siamo soddisfatti della rifunzionalizzazione di uno spazio come l’ex Mattatoio o del restauro di Palazzo Ardinghelli, che ora sono due spazi espositivi di prim’ordine, rispettivamente con il Munda e con il Maxxi L’Aquila.
Anche nel Cratere c’è davvero molto da fare e restituire una chiesa in un piccolo paese montano, vuol dire aver restituito un centro fondamentale della vita quotidiana ai suoi abitanti».
È un iter complesso, che richiede attenzione e precisione, un confronto costante con tutte le parti, per arrivare finalmente al recupero del bene monumentale. E il Duomo, come ogni altro singolo monumento grande o piccolo, sta a cuore a tutti noi. Per Santa Maria Paganica abbiamo da poco fatto un incontro con l’Arcidiocesi, l’Usra ed il Comune per la presentazione del progetto esecutivo.
Per i finanziamenti, l'ufficio Programmazione del Segretariato, coordinato dall'architetto Augusto Ciciotti, si sta già muovendo». Sul completamento delle mura, e sulla questione, ormai annosa di Porta Barete, Macrì sottolinea: «L’intervento sulle mura urbiche è in stretta condivisione con la Soprintendenza, ed è avviato un serrato lavoro sinergico con l'architetto Antonio Di Stefano, direttore dei lavori, nonché Soprintendente incaricato dalla direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, per dare una svolta al completamento del programma di restauro e valorizzazione».
Tra i nodi da sciogliere, quello della carenza di personale negli uffici del Segretariato: «La priorità per me è stata proprio quella di rafforzare l’ufficio con l’immissione di unità professionali qualificate, che provengono dall'assistenza tecnica di Ales, una compartecipata del Mic Una mano sostanziale la stanno dando le altre istituzioni legate alla ricostruzione e le intese con i Comuni».
Marianna Galeota